Scienze e Tecnologia

Foto compromettente? Ora su WhatsApp si autodistrugge

WhatsApp potrebbe introdurre a breve una funzionalità per l'autodistruzione delle fotografie: niente più scatti compromettenti finiti nelle mani sbagliate

Foto compromettente? Ora su WhatsApp si autodistrugge

Dopo aver introdotto lo scorso anno i messaggi effimeri che scompaiono automaticamente trascorsi sette giorni dall'invio, WhatsApp si è messa al lavoro su un'altra funzionalità inedita pensata per chi non vuol lasciar traccia dei contenuti condivisi nelle chat: le immagini che si autodistruggono. Non è ancora disponibile in via ufficiale e a oggi non è dato a sapere quando sarà avviata la distribuzione mediante aggiornamento, ma la fase di test sembra aver già preso il via con l'obiettivo di portarla al più presto sugli smartphone Android e iOS.

A scovarla è stato ancora una volta il sempre attento sito WABetaInfo, vera e propria risorsa preziosa sul tema, che ha pubblicato un paio di immagini utili per darle un'occhiata in anteprima. Questa la pubblicazione su Twitter, in cui viene posto l'accento sul fatto che le le foto in questione non possano essere esportate verso altre applicazioni.

Scegliendo l'immagine da condividere l'utente vedrà nella schermata un nuovo comando, che recita: "Questo contenuto scomparirà una volta che avrai lasciato la chat". L'avviso viene mostrato anche a chi la riceve all'altro capo della conversazione. Non pare comunque essere in alcun modo impedita la cattura di screenshot, rendendo di fatto la caratteristica poco efficace. Doveroso sottolineare che lo stesso avviene ancora oggi con i messaggi effimeri.

Sembra trattarsi a tutti gli effetti di un'ennesima mossa attuata al fine di fermare o quantomeno rallentare l'esodo degli utenti verso applicazioni concorrenti, Telegram e Signal su tutte, iniziato nei primi giorni di gennaio quando Facebook ha deciso di rendere obbligatoria la sottoscrizione di nuovi termini di servizio e modifiche alle policy, sollevando così più di qualche perplessità sul fronte della privacy.

La conseguente ondata di proteste non è certo passata inosservata al team di WhatsApp, che ha deciso di posticiparne l'introduzione fino al mese di maggio.

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