Un'app per sincronizzare smartphone e computer: come funziona
29 Settembre 2022 - 11:52Sembra l’annuncio di un prodotto come tanti ma Unison di Intel nasconde la necessità di creare un ecosistema proprietario capace di smarcarsi dai concorrenti
Intel ha presentato Unison, un software che collega i personal computer ai dispositivi mobili per offrire a chi ne fa uso la possibilità di sincronizzare e condividere i contenuti.
Niente di nuovo, i sistemi di sincronizzazione esistono da anni. Samsung ha creato i propri con il passare degli anni, Microsoft ne ha fatto un vantaggio competitivo e Apple non è da meno.
In questo caso, però, Unison si prefigge l’obiettivo di essere multipiattaforma e di consentire la piena sincronizzazione di dispositivi con a bordo Android così come quella dei dispositivi iOS. Il software, sul cui rilascio si sa molto poco, è previsto all’inizio soltanto per i computer Windows ma dovrebbe essere esteso anche ad altri sistemi operativi, facile quindi immaginare una versione per Linux e per macOS. La notizia però è da cercare altrove.
L’importanza degli ecosistemi
La mobilità è parte integrante delle nostre vite professionali e private. I tempi in cui ci si collegava a internet soltanto da casa o dall’ufficio sono finiti, oggi i dispositivi mobili sono gli strumenti dediti per eccellenza alla navigazione online e all’uso di app di diversa natura. Avere un ecosistema che permetta di sincronizzare i tanti dispositivi con cui entriamo in contatto e il computer è una comodità quasi imprescindibile. Un esempio della praticità è caro a tutti: scattiamo fotografie da diversi smartphone, abbiamo numeri di telefono salvati nella rubrica del telefono privato, alcuni in quello aziendale e riuscire a concentrare tutti i dati e tutte le informazioni in un solo dispositivo può non essere evidente. La sincronizzazione è un modo intelligente e pratico per ovviare alla dispersione. Ma un ecosistema consente ben altro. Unison, per esempio, permetterà di ricevere e fare telefonate, così come di ricevere e scrivere messaggi senza dovere avere il telefono tra le mani.
L’importanza dell’ecosistema è uno dei punti chiave di Apple che permette la piena interoperabilità dei propri dispositivi. Chi, per esempio, possiede un Mac e un iPhone o un Mac e un iPad, sa cosa vuole dire farli interagire tra di loro per aumentare la comodità d’uso.
Microsoft, decidendo di ritirarsi dal mercato mobile, ha lasciato un buco enorme. Chi possedeva uno smartphone o un tablet con a bordo Windows 10 Mobile riusciva a creare una postazione di lavoro capace di seguirlo ovunque, rendendo disponibili tutte le informazioni in un unico “luogo”, dando persino la facoltà ad alcuni lavoratori – come per esempio i viaggiatori di commercio – di recarsi meno in ufficio e rimanere più tempo concentrati sulla propria attività principale.
La scelta di Microsoft di non concentrarsi più sui sistemi operativi mobili ha sortito un effetto boomerang, abituando prima gli utenti a sfruttarne la potenzialità e aprendo le porte ad altri attori tra i quali Intel che, con Unison, creerà un ecosistema trasversale, almeno con il passare degli anni. All’inizio Unison sarà utilizzabile soltanto con alcune famiglie di processori montati a bordo di alcune marche di computer, una platea che dovrebbe espandersi con il passare del tempo ma che, e questa è una mossa scaltra, lascerà fuori le macchine con processori AMD.
Creare un ecosistema che permette a un produttore (Intel, in questo caso) di distanziarsi dalla concorrenza (AMD) è la cristallizzazione del patrimonio che Microsoft ha gettato al vento rinunciando al segmento mobile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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