Scienze e Tecnologia

L'Aldrin Space Institute: così colonizzeremo le stelle

L'Aldrin Space Institute, istituto di ricerca spaziale fondato dall'omonimo astronauta "Buzz Aldrin" intende portare l'uomo su Marte tra il 2030 e 2040. Cosí inizierà l'era della colonizzazione spaziale

L'Aldrin Space Institute: così colonizzeremo le stelle

"L’umanità è nata e cresciuta sulla terra, ma l’uomo non deve essere una specie appartenente ad un pianeta solo" - spiega il Prof. Brian Kaplinger, vicedirettore dell’Aldrin Space Institute e Capo della Ricerca sul Volo Umano Spaziale (Human Space Flight). L’Istituto Aldrin, uno dei leader indiscussi sulla ricerca spaziale, si prepara a missioni su Marte: il primo passo verso la colonizzazione delle stelle.

L’Istituto di ricerca universitario, facente parte del Florida Institute of Technology a Melbourne Florida, negli Usa, ha due scopi: la custodia della ricerca coordinata dal fondatore, il Prof. Edwin “Buzz” Aldrin (secondo uomo sulla luna), e condurre ricerca sul volo spaziale. Non parliamo di ricerca solamente teorica, ma anche altamente applicata.

Mentre i futuri sistemi per il trasporto astronautico (come il Space Launch System della Nasa) hanno la funzione di trasportare materiale e personale dalla superficie direttamente nello spazio, spiega Kaplinger - "le nostre soluzioni permetteranno un sistema di veicoli permanentemente presenti in cicli che si incontrano regolarmente, detti “cycler” nello spazio tra la Terra e Marte". Questo sistema è tra i più efficienti. Infatti, permetterà di avere tutto il necessario per il viaggio verso Marte già in orbita -senza il bisogno di rispedire tutto il necessario ad ogni lancio. Inoltre, questo metodo è indipendente dal mezzo di lancio terrestre. Chiunque ha (o avrà) la capacità di lanciare razzi in orbita terrestre (come SpaceX, United Launch Alliance, o la Agenzia Spaziale Europea) è idoneo a far parte di questo sistema, come delle navette che trasportano passeggeri ad una nave da crociera. “Vogliamo essere efficienti e progettare tutto a regola d’arte, per portare il costo preventivo da 30 a 10 miliardi di dollari” - racconta Kaplinger. Un vantaggio notevole per il governo statunitense.

Il design delle orbite cicliche non è però l’unico punto di interesse per l’Istituto. I ricercatori al Florida Tech si cimentano anche nello studio della fisiologia umana nello spazio e dei veicoli spaziali che percorreranno le orbite cicliche. “Abbiamo progetti in fase di sviluppo per portare animali sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss) per studiare, a diverse gravità, gli effetti fisiologici. Lo scopo è di trovare un punto ottimale (in termini di gravità) per minimizzare gli effetti nocivi della permanenza a lungo termine nello spazio”.

L’Istituto organizza anche vari incontri con esperti mondiali per discutere liberamente sulle problematiche da affrontare. Non si parla solo di ingegneria aerospaziale, ma anche di medicina, farmacologia, psicologia, ed economia. È proprio nel campo dell’amministrazione, e non nell’ingegneria, che gli scienziati di Aldrin hanno creato cooperazioni internazionali per essere meglio preparati ad un futuro tra le stelle. Due partnership principali, una con l’International Space University e una seconda con il Beijing Institute of Technology, sono focalizzate sulla creazione e la discussione di nuovi principi di economia su sfondo spaziale, come la creazione di aziende che dovranno operare in questo campo. Servono nuovi principi aziendali, nuove leggi “interstellari” e nuovi modi di operare.

L'Aldrin Space Institute lavora incessantemente sul futuro dell’umanità. Come conferma il Prof. Kaplinger, è grazie a leggende viventi come Buzz Aldrin che l’uomo metterà piede su Marte e colonizzerà le stelle. Lo spazio è la nuova frontiera.

E chissà, magari, tra non molto sarà anche la nostra nuova casa.

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