Scienze e Tecnologia

Ripari da solo il tuo smartphone? È un tuo diritto, lo dice l'UE

Riparare da soli lo smartphone non funzionante è un diritto dei consumatori: lo ribadisce la Ue, pronta a nuove misure per garantire il diritto alla riparazione contro l'obsolescenza programmata

Ripari da solo il tuo smartphone? È un tuo diritto, lo dice l'UE

È diritto di chi acquista uno smartphone poterlo aggiustare, anche senza dover obbligatoriamente ricorrere ai canali di assistenza del produttore. A ribadirlo è il Parlamento Europeo che, nei giorni scorsi, si è pronunciato nuovamente in merito al Diritto alla Riparazione che dev'essere garantito ai consumatori. 395 i voti favorevoli, 94 quelli contrari e 207 le astensioni. Da Bruxelles giungono inoltre le raccomandazioni di sostenere per quanto possibile il mercato dell'usato e di introdurre un'etichetta utile a indicare la durata media del ciclo vitale di un dispositivo.

Interessati non solo smartphone e tablet, ma anche tutti quegli articoli riconducibili alle categorie dell'elettronica e dell'informatica. Così il relatore David Cormand: "È giunto il momento di utilizzare gli obiettivi del Green Deal come fondamento di un mercato unico che promuova la concezione di prodotti e servizi durevoli. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno di una serie completa di regole che agevolino decisioni chiare e semplici anziché modifiche tecniche che mancano di coraggio politico e che confondono sia i consumatori che le imprese. Con l’adozione di questa relazione, il Parlamento Europeo ha inviato un messaggio chiaro: etichettatura obbligatoria armonizzata che indichi la durabilità e lotta all'obsolescenza precoce a livello europeo sono le vie da seguire".

I cittadini europei sono pronti: un sondaggio Eurobarometro rivela che il 77% preferirebbe riparare i dispositivi anziché sostituirli e secondo il 79% i produttori dovrebbero semplificarne riparazione e sostituzione delle singole parti.

La palla passa ora nelle mani della Commissione, chiamata a introdurre regole capaci di tutelare i consumatori dall'obsolescenza precoce e rendendo le riparazioni più accessibili. Una misura che ha anche la finalità di promuovere scelte di consumo sostenibili e la cultura del riutilizzo, riducendo di conseguenza il volume dei rifiuti elettronici prodotti come già si intende fare con il tanto agognato caricabatterie universale.

Un problema la cui gestione non può per ovvi motivi essere affidata esclusivamente alle iniziative dei singoli produttori né al buon senso dell'utente finale.

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