Scienze e Tecnologia

Troppe app di chat sul telefono? Basta raggrupparle: ecco come

Arriva un nuovo servizio che permette di raggruppare in un'unica soluzione tutte le applicazioni di messaggistica, da WhatsApp a iMessage: ecco come funziona Beeper

Troppe app di chat sul telefono? Basta raggrupparle: ecco come

Troppe app di chat sul telefono? Ora arriva la soluzione. Beeper, software in grado di raggruppare in un’unica interfaccia i servizi di messaggistica più noti, promette di mettere in ordine nei nostri smartphone e nelle nostre teste.

Sono ormai moltissime infatti le app che ci permettono di scambiare messaggi via chat privata con amici e conoscenti. Oltre a quelle nate appositamente per questo scopo, anche altre piattaforme - come i social network - permettono di avviare conversazioni non pubbliche. Un esempio è la funzione Direct di Instagram. Il proliferare di spazi di interazione diretta ha fatto così aumentare il numero di notifiche ricevute dagli utenti più attivi. Senza contare che molte persone potrebbero essere ancora alla ricerca della propria nuova piattaforma di riferimento, dopo la fuga da Whatsapp.



Beeper punta a rendere più agevole la gestione delle comunicazioni aperte su più fronti. L’idea è di una personalità già nota nel mondo tech. Si tratta di Eric Migicovsky, fondatore del marchio di smartwatch Pebble. Dopo due anni di lavoro, è arrivato il lancio di questa app di messaggistica universale, basata sul protocollo open source Matrix, che permette di riunire nello stesso ambiente fino a 15 sistemi di messaggistica diversi tra Whatsapp, Facebook Messenger, iMessage, Android Messages, Telegram, Twitter, Slack, Hangouts, Instagram, Skype, Irc, Matrix, Discord, Signal e lo stesso Beeper.

Le chat con gli amici e quelle avviate per motivi professionali (come su Slack) sono così a portata di mano senza premere ogni singola icona. Un bel risparmio di tempo e un aiuto per la memoria. Il servizio è a pagamento e costa 10 dollari al mese (poco più di 8 euro). Essendo il sistema ancora in fase beta, il software al momento non è scaricabile dai tradizionali app store. È possibile averlo solo su invito, dopo avere compilato un form di richiesta sul sito ufficiale di Beeper. Funziona su tutti i principali sistemi operativi: MacOS, iOS, Windows, ‍Android e Linux. Il protocollo Matrix permette di creare dei “bridge”, dei ponti, tra Beeper e gli alti servizi di messaggistica attraverso i quali le comunicazioni vengono trasmesse tra mittente e destinatario.

Non si tratta del primo tentativo di creare una soluzione universale. È, tuttavia, la prima volta che tra le piattaforme di chat viene inclusa anche iMessage. Nessuno era ancora riuscito a renderla disponibile al di fuori dell’ecosistema Apple. Beeper ce l’ha fatta, ma con un paio di espedienti. Il più curioso prevede l’invio ai suoi utenti che usano Windows, Android o Linux di un iPhone 4s con jailbreak - cioè senza le restrizioni software imposte da Apple - da usare come ponte. Non è ancora chiaro se lo smartphone sarà compreso nell’abbonamento. In alternativa, è necessario un Mac personale su cui appoggiarsi. La pratica dei "telefoni modificati” potrebbe far storcere il naso all’azienda di Cupertino.

Ma Migicovsky non è preoccupato: “Considerando l’attuale desiderio di libertà nell’inviare messaggi, penso sarebbe folle per Apple iniziare una battaglia contro i propri utenti”.

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