In queste ore, si è parlato di BioShock Infinite (pubblicato da 2K Games e distribuito da Take-Two) per un fatto curioso. Un videogiocatore, dopo averlo acquistato, si è lamentato del fatto che il gioco fosse blasfemo. In una scena iniziale, il protagonista Booker DeWitt deve essere battezzato per entrare a Columbia. L’acquirente è rimasto scosso perché, a suo dire, come utente viene costretto a fare una scelta blasfema per la sua religione. Essendo un passaggio obbligato, non è possibile saltare la sezione. Così, la Valve ha rimborsato il suo cliente. Cose che succedono nel mondo dei videogiochi.
BioShock, però, merita di essere raccontato per motivi che esulano da questa notizia. Qui ci troviamo di fronte ad uno dei titoli giustamente più attesi di questo inizio 2013, un FPS diverso dai colleghi del suo gettonatissimo genere. La troppa aspettativa non sempre è un bene. Anzi, il rischio delusione si moltiplica in maniera esponenziale e se non riesci a fare qualcosa sopra la media, il giudizio finirà inevitabilmente per ritorcersi contro di te. Per fortuna, non è questo il caso.
Nei panni del già citato agente Booker DeWitt, dobbiamo, per saldare un debito, trovare una ragazza, chiamata Elizabeth, che si trova in una parte indefinita della città volante di Columbia. Booker riesce a raggiungere il luogo preposto, trovandosi però in mezzo ad una guerra tra fazioni. Rispetto ai primi due episodi, qui agiamo all’aria aperta, in uno scenario che lascia a bocca aperta. Columbia, simbolo degli ideali americani, ha un fascino tutto suo e muoversi all’interno dei suoi ambienti è una vera goduria che va al di là del semplice piacere per il gioco. Tutto parte da un faro nei pressi del quale viene abbandonato Booker. Una volta raggiunta Columbia, sembra di essere giunti in una località idilliaca, quasi da pubblicità televisiva. Naturalmente, la vera anima della città volante è completamente diversa e verrà fuori pian piano di pari passo con il disvelarsi della pazzia dell’uomo, spesso confusa con il fanatismo religioso. Tanto da non far rimpiangere la vecchia Rapture che gli amanti di BioShock conoscono molto bene.
Dal punto di vista del gameplay c’è stato sicuramente un progresso rispetto al passato. A parte l’ampliamento dell’arsenale, sicuramente ad essere migliorata è la precisione. Booker, poi, ha a disposizione, tramite dei tonici, dei poteri speciali, con tante opzioni extra, che rendono più vario il gioco. Elizabeth è, inoltre, una figura fondamentale per il buon Booker perché si rivelerà decisiva fornendo un aiuto costante al nostro eroe. Che, grazie a un particolare gancio, si potrà spostare velocemente nei cieli di Columbia, opzione strategicamente molto importante.
I nemici sono progressivamente più difficili da combattere ma non lamentatevi perché altrimenti cosa lo avete comprato a fare? Insomma, un gran bel titolo, pur con qualche difetto grafico, che ogni appassionato di FPS dovrebbe possedere. E vi verrà voglia di andare a recuperare anche il primo BioShock. Chapeau.Voto: 8,5
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