Vita digitale, urgono connessioni più sicure ed efficienti

I ritardi infrastrutturali e il divario tecnologico tra generazioni non sono gli unici ostacoli alla digitalizzazione

Vita digitale, urgono connessioni più sicure ed efficienti

La vita digitale delle persone è in costante evoluzione. Ai progressi tecnologici si accompagnano i dibattiti sul cosiddetto diritto alla connessione, che molti vorrebbero far diventare un vero e proprio diritto di cittadinanza. Accanto ai ritardi infrastrutturali e al divario tecnologico tra generazioni permangono altri ostacoli sulla strada di una completa digitalizzazione. In primo luogo le paure di attacchi informatici.

Il terrore delle cyber minacce

Il recente Rapporto WindTre-Censis ha analizzato l’insieme delle opportunità e dei rischi digitali della popolazione italiana. Il 71,5% dei cittadini dotati di una connessione a internet utilizza sia la rete fissa sia quella mobile, il 17,7% solo la linea mobile, il 10,8% solo la rete fissa. Immersi nella digital life, gli utenti ricorrono alla combinazione di infrastrutture fisse e mobili per garantirsi l’accesso sempre, ovunque e comunque. Tuttavia, hanno il terrore delle cyber-minacce. Il 56,6% degli italiani (e ben il 61,9% dei giovani) ha paura per la propria sicurezza informatica, ad esempio quando svolge operazioni bancarie on-line. I ripetuti attacchi informatici a istituzioni, imprese e cittadini spaventano di più di quanto si temano il libero accesso alla Rete da parte dei minori (34,7%), i rischi di dipendenza dal web e le minacce alla salute mentale (23,7%), gli hater che aggrediscono le persone sul web (22,0%). I cyber attacchi insidiano il diritto alla connessione, che per gli italiani va tutelato garantendo adeguate protezioni dalle minacce e investendo di più in cybersicurezza.

Le richieste e le aspettative degli utenti

Agli operatori di Rete sono richieste connessioni veloci, con un’alta qualità e fluidità dei contenuti (51,6%), connessioni affidabili, senza incorrere in interruzioni (41,7%), un servizio di assistenza rapido e facilmente accessibile in caso di guasti o di problemi amministrativi (31,1%). Il 43,9% degli italiani (il dato sale al 51,5% tra i laureati e al 55,0% tra i giovani) pagherebbe qualcosa in più pur di avere la connessione con i requisiti indicati.

Il 5G non fa paura

Il 5G non fa paura. Il 57,1% degli italiani (il 68,4% dei giovani, il 62,5% dei laureati) è favorevole a rendere la nuova tecnologia operativa ovunque, il 14,9% è invece contrario, convinto che faccia male alla salute, mentre il 28,0% è incerto. Il desiderio di non ritrovarsi con connessioni inadeguate spinge verso il consenso, mentre non decollano le tesi complottiste che associano alle reti di quinta generazione possibili rischi per la salute.

Le critiche alle pubbliche amministrazioni

I cittadini danno un giudizio insufficiente sulla digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni. Il 46,3% è cauto, convinto che per ora abbia generato solo miglioramenti poco rilevanti. Il 32,7% è entusiasta, perché ritiene che abbia profondamente migliorato gli uffici pubblici e lo farà ancora di più in futuro. Il 21,0% è scettico, in quanto non vede benefici nell’immediato e ritiene che non ce ne saranno in futuro. Per il 51,5% degli italiani la p.a. in generale funziona male.

Il malfunzionamento il 31,4% dei cittadini lo imputa all’eccesso di burocrazia, cioè ai troppi adempimenti, autorizzazioni e controlli, il 29,2% al fattore umano, ovvero dipendenti poco motivati, non licenziabili, con pochi incentivi per i più meritevoli, il 17,5% alla cattiva organizzazione e scarsa cultura del servizio e dei diritti dei cittadini ed il 12,9% alle interferenze della politica.

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