Teheran invia subito i suoi uomini in Oriente per far cambiare idea all’amica Pechino

Il principale negoziatore iraniano per il dossier nucleare, Saeed Jalili, è arrivato ieri mattina a Pechino per discutere possibili sanzioni dell’Onu contro Teheran, dopo che la Cina ha dato la sua disponibilità a «negoziati seri» su un’eventuale risoluzione del Consiglio di Sicurezza.
La televisione di Stato iraniana ha spiegato che Jalili ha avuto colloqui con alti funzionari cinesi «riguardo al programma nucleare». L’ambasciatrice americana all’Onu, Susan Rice, ha annunciato ieri che gli Stati Uniti hanno già preparato «elementi» per una risoluzione contro Teheran. «La Cina ha accettato di venire a sedersi e di avviare negoziati seri qui, a New York, con gli altri membri del gruppo dei Sei», ha dichiarato Rice alla Cnn. «Ci sono stati progressi. Ma i negoziati devono ancora cominciare», ha aggiunto. Anche il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, ha detto che Pechino sarebbe pronta a lavorare sulla bozza di un documento per il varo di sanzioni nei confronti del programma nucleare della Repubblica islamica.
Eppure, in vista dell’incontro con i funzionari iraniani, la Cina ha riconfermato l’intenzione di premere per una soluzione pacifica della crisi sul programma nucleare iraniano, annunciando la visita del negoziatore di Teheran Saed Jalili. «Continueremo a premere la questione nella direzione di una soluzione pacifica - ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Qin Gao -. Manterremo i negoziati e il coordinamento in tutte le forme con tutte le parti interessate». Qin non ha però ripetuto la consueta posizione cinese di opposizione alle sanzioni e ricerca di una soluzione diplomatica. Il portavoce ha reso noto che il negoziatore nucleare iraniano Jalili avrebbe visto a Pechino il ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi e l’alto diplomatico Dai Bingguo.
Da parte sua l’Iran ha definito «inefficace» la minaccia di nuove sanzioni agitata dalle grandi potenze contro il programma nucleare iraniano.

«Il programma nucleare della Repubblica islamica è completamente pacifico ed evocare sanzioni è una minaccia che ha mostrato, nel corso di questi ultimi trent’anni, tutta la sua inefficacia», ha dichiarato a Teheran il portavoce del ministero iraniano degli Esteri, Ramin Mehmanparast.

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