da Milano
La vicenda dei 13 consiglieri indipendenti che hanno contestato il presidente di Telecom Italia, Guido Rossi, potrebbe non essere finita con le lettere di fuoco che si sono scambiati lo stesso Rossi e il leader degli indipendenti Guido Ferrarini.
A pochi giorni dalla presentazione delle liste per la nomina del prossimo consiglio damministrazione del gruppo di tlc, la cui scadenza è fissata per il 4 aprile, la frattura in seno allattuale cda può diventare un elemento problematico in più: difficile che il presidente possa accettare il suo inserimento in una lista in compagnia di Ferrarini e degli altri dissidenti.
Peraltro del possibile aut aut di Rossi non ci sono conferme ufficiali. In ogni caso, gli scenari attuali devono anche fare i conti con la possibile mancata riconferma di Rossi.
Unipotesi che farà ora da sfondo alle trattative tra le banche (Intesa Sanpaolo e Mediobanca sono le capofila) per lacquisto della maggioranza di Olimpia (l80%) dalla Pirelli. Ieri uno dei banchieri in prima linea, Gerardo Braggiotti, è andato in Intesa a parlare della situazione. Mentre lad delle Generali, Giovanni Perissinotto, azionista di Telecom con il 4%, ha detto che il gruppo assicurativo «non è coinvolto in discussioni».
In realtà sembra sempre più difficile arrivare a un accordo prima del 4 aprile. Secondo varie fonti il tempo consentirà al governo di avere un «progetto chiaro sulle reti, che potrebbe coinvolgere anche Telecom Italia». Mentre «un segno distensivo sarebbe la conferma dellattuale management da parte di Pirelli o, in ogni caso, una decisione concordata con gli altri azionisti», dice una terza fonte.
Certo, con il passare dei giorni un accordo pare sempre meno probabile, ma esiste ancora la possibilità di una vendita della quota di Pirelli in Olimpia a un gruppo di banche.
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