Telecom, Benetton fuori nel primo semestre 2010 «Nessun acquisto in vista»

Dopo l’uscita da Telco la famiglia Benetton è pronta a vendere il 2% di Telecom «entro la prima metà del 2010» e direttamente sul mercato, anche se «piano piano». «Dopo otto anni per la famiglia di Ponzano Veneto la partita Telecom si chiude qui», ha detto Gilberto Benetton (nella foto).
Il 28 ottobre scorso i soci di Telco (Mediobanca, Generali, Intesa Sanpaolo e Telefonica) hanno rinnovato l’alleanza fino all’aprile del 2013, con il termine per dare disdetta al patto due anni prima e in coincidenza con la scadenza dell’attuale mandato del consiglio di amministrazione.
Benetton ha invece chiesto la scissione e porterà quindi con sé la parte spettante di azioni (il 2%) e debito, determinando una riduzione della quota Telco in Telecom dal 24,5% al 22,5%. Ora il mercato si aspetta che il passaggio della quota nelle mani di Benetton non passi per la lunga procedura di scissione, ma che i tempi vengano ridotti al minimo con una compravendita di titoli Telco contro titoli Telecom. «Lo scambio - ha spiegato Benetton - dovrebbe avvenire entro l’anno, massimo gennaio, un paio di mesi alla lunga, ma penso potrebbe essere anche prima». Insomma, per fine dicembre Sintonia avrà in mano le azioni Telecom e già in quel momento potrebbe iniziare a vendere. Viene comunque escluso che la famiglia entrata in Telecom nel settembre del 2001, ancora ai tempi di Olimpia, decida di restare nel capitale. «Stiamo studiando il meccanismo per vendere, non abbiamo ancora le idee chiare di come fare - ha spiegato Benetton -; sarà più o meno il 2%, lo cederemo pian piano sul mercato, ma non sono state ancora decise la modalità perché non abbiamo le azioni». In ogni caso, l’intenzione è di uscire «più o meno in tempi brevi o medi». Su eventuali strategie di investimento, la famiglia veneta ha le idee chiare: «In un momento come questo non c’è niente da comprare».
Intanto l’attenzione si concentra ora sul cda del 2 dicembre che discuterà del budget ed esaminerà i conti in vista della chiusura dell’anno. Ma non essendosi ancora perfezionata l’uscita di Sintonia, ossia dei Benetton, è ancora presto perché già in tale occasione arrivino le dimissioni di Stefano Cao, il rappresentante della famiglia veneta. Non è escluso, poi, che al cda vengano dati degli aggiornamenti sulle altre partite in corso. Non sono però attese grandi novità sulle cessioni, nonostante le indiscrezioni a proposito del dossier Electra, la società per l’installazione dei cavi sottomarini controllata da Telecom Italia Sparkle, e l’allarme lanciato dai soci Asati circa una «svendita» di Telecom Argentina. Non si registrano, intanto, nuove prese di posizione sul nodo rete, dopo le voci di manovre Mediaset e i ricorrenti rumor di un possibile cambio al vertice.

L’idea che l’ad Franco Bernabè possa venir sostituito da quello di Poste Italiane, Massimo Sarmi, è cosa «che decidono altri organi, non il sottoscritto - ha commentato il presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Enrico Salza -; io per il momento non ne so nulla».

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