Telecom, dall’Authority 13 nuovi «paletti» per l’apertura della rete

Come previsto l’Autorità per le tlc, dopo una seduta fiume durata dalle 9 del mattino alle 6 di sera, ha chiesto a Telecom Italia di integrare gli impegni già presi in tema di separazione della rete. I concorrenti dunque, che avevano presentato un ampio esposto all’Agcom chiedendo interventi per garantire una maggior concorrenza, sono stati ascoltati. Quanto alle richieste che l’Authority ha fatto a Telecom per continuare nel clima di collaborazione, e quindi evitare di dover imporre regole proprie, si sa che sono 13 e vanno dalla governance alla rete di nuova generazione, fino alle garanzie sull’effettiva separazione della rete. Sulla governance l’Autorità ha rivendicato piena voce in capitolo sul regolamento che presiede al funzionamento del board di sorveglianza. Sono stati creati anche due nuovi organi. L’Ota, preposto alla soluzione delle controversie tra Telecom e i concorrenti mutuato dall’esperienza inglese, e il comitato Ngn, presieduto dall’Autorità e composto da operatori e Telecom, che formulerà i piani per la transizione e lo sviluppo della nuova rete. Dovranno essere altresì presentate al vaglio dell’Autorità le linee guida per la migrazione degli operatori alla nuova rete.
Su questo versante, Open Access dovrà formulare un’offerta per l’accesso alle infrastrutture. Inoltre Telecom dovrà includere nel perimetro degli impegni tutti i prodotti all’ingrosso per l’accesso sulla nuova rete ad alta velocità laddove essa sarà dichiarata titolare di significativo potere di mercato. Quanto alle garanzie della separazione, Telecom non potrà modificare Open Access senza preventiva approvazione dell’Autorità, dovrà produrre una contabilità separata e garantire la piena trasparenza degli oneri, ossia delle condizioni economiche applicate alle sue divisioni interne (che dovranno essere uguali a quelle dei concorrenti). Infine dovrà semplificare i processi aziendali per la gestione dei reclami degli utenti sui servizi a sovrapprezzo. Telecom ha tempo fino all’8 dicembre per rispondere a quanto richiesto e certamente nel cda del prossimo 2 dicembre queste misure saranno esaminate. Già si sa che il prossimo cda sarà diviso in due parti: nella prima dove si discuterà dei conti di Tim Brasil i rappresentanti di Telefonica (che hanno una controllata in Brasile) non saranno presenti. Mentre ci saranno quando si parlerà dell’aggiornamento del piano industriale.

Quanto ai conti sono previsti buoni e all’orizzonte, oltre all’aumento del canone, l’Autorità, che sulla rete prenderà una decisione l’11 dicembre, dovrebbe autorizzare anche quello dell’unbundling (ossia di quanto pagano i concorrenti per transitare su rete Telecom) di circa 1 euro. Così ieri in Borsa il titolo ha respirato: più 3,92%.

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