da Milano
Ennesima giornata difficile in Borsa per Telecom Italia che ieri ha perso il 3,6 per cento. Da inizio anno il titolo della società telefonica ha praticamente dimezzato il valore in Borsa e ovviamente nel portafoglio degli azionisti, piccoli o grandi che siano. Il tracollo di ieri, alla vigilia dei risultati semestrali che saranno diffusi oggi, è dovuto a Tim Brasil.
La controllata brasiliana, infatti, ha tagliato le previsioni di crescita sul 2008 sui ricavi dal 9 al 7% riducendo anche le stime sullaumento degli utili portandole dal 23 al 22-22,5 per cento. Il gruppo sudamericano ha chiuso il secondo trimestre in rosso per 34,1 milioni di reais (quasi 14 milioni di euro). I ricavi sono cresciuti del 4,7% a 6,3 miliardi di reais (intorno a 260 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dellanno scorso. Il rallentamento del Brasile, comunque, non è legato soltanto alla cattiva congiuntura economica e al rallentamento del settore tlc. Tim Brasil, infatti, sconta anche la politica commerciale molto aggressiva lanciata nel primo trimestre dellanno dal direttore generale Francesco Locati che ieri ha dato le dimissioni insieme al direttore finanziario Gianandrea Castelli Rivolta. Questultima posizione dovrebbe venire assunta da Claudio Zezza, che è già allinterno del gruppo Telecom, mentre lamministratore delegato di Tim Brasil, Mario Cesar Pereira de Araujo, assumerà anche le funzioni di direttore generale. Lallarme utili dal Brasile, insieme alle voci di un aumento dellindebitamento semestrale di Telecom, hanno fatto toccare al titolo i minimi dal gennaio 1998. Positive invece le prospettive per Ti Media che ieri è salita in Borsa del 12%, anche forse per il possibile spin-off delle attività della pay per view, ossia della tv a pagamento sul digitale terrestre, annunciato dallad Giovanni Stella. Per la tv a pagamento Ti Media cerca partner industriali per fornire contenuti. Comunque, nonostante laumento delle perdite nel primo semestre 2008 a 55,4 milioni contro i 42,2 milioni nel primo semestre 2007, il gruppo multimediale che controlla La 7 e Mtv ha visto aumentare i ricavi del 18,6% a 148,3 milioni.
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