da Milano
Telecom Italia lascerà la Francia, cedendo le attività (nel settore Internet) di Alice France. E così la prima mossa sul mercato del neo ad Franco Bernabè, sarà la finalizzazione di un progetto nato sotto la precedente gestione di Riccardo Ruggiero, che già lanno scorso aveva ventilato la possibilità di uscire dalla Francia.
In ogni caso ciò che per ora è solo una indiscrezione (il mandato a vendere sarebbe stato affidato a Calyon, banca daffari del Credit Agricole, ma Telecom non ha confermato) diventa anche il primo messaggio industriale dellera Bernabè: lalleggerimento dallestero. O, meglio, dallestero europeo, visto che lunico blocco di attività straniere di una certa consistenza rimane quello del Sudamerica, e del Brasile in particolare.
In Francia la Telecom aveva investito negli ultimi 10 anni con lobiettivo di conquistare un posto di rilievo nel mercato degli internet provider. Impresa che ha portato Alice France fino al quarto posto con 882mila cienti a «banda larga», pari a una quota di mercato del 6% e ricavi (9 mesi 2007) di 282 milioni. Il fatturato è in crescita (ritmi del 20-25%), ma non la quota di mercato, più o meno stabile da 18 mesi. Per questo, secondo il team di analisti «telecom» di Banca Akros Esn, la decisone di vendere non deve sorprendere più di tanto. Lalternativa era quella di investire ancora molto in un mercato che, forse, i nuovi azionisti di Telefonica non considerano così strategico. Meglio allora monetizzare un importo stimato da Banca Akros nellordine dei 700 milioni (con una plusvalenza) e cedere a un operatore come Neuf Cegetel (considerato il favorito e sicuramente in grado di sviluppare sinergie che non erano alla portata di Telecom), portando il ricavato in detrazione al debito consolidato.
Questo potrebbe essere il punto di partenza di Bernabè nellappuntamento atteso per il 7 marzo, Telecom Day e giorno del nuovo piano industriale. Un piano che dovrebbe chiarire obiettivi di gruppo su debiti e investimenti. Anche perché è difficile aumentare i secondi senza risolvere il problema dei primi.
Una mossa che permetterebbe di aumentare gli spazi di manovra finanziaria e di modificare la struttura degli attivi del gruppo. Ma che presuppone precise scelte strategiche a monte.
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