Telecom, pesa il taglio delle tariffe

Tronchetti: «Target mantenuti. Debiti a 38 miliardi per fine anno»

Maddalena Camera

da Milano

Il taglio delle tariffe fisso e mobile e gli accresciuti costi per i cellulari che ora anche Tim sovvenziona al momento dell’acquisto pesano sui conti semestrali del gruppo Telecom Italia. Così il titolo che ha aperto debole è scivolato in Borsa facendo segnare una perdita del 2,6%. I risultati con ricavi in crescita a 15,3 miliardi di euro (più 5,6%) erano in realtà attesi dagli analisti che però non avevano previsto il calo dell’Ebit (margine operativo netto) che si è portato a 3,7 miliardi (meno 4,5%) e risente, ha spiegato la società in una nota di ammortamenti più elevati come conseguenza degli investimenti fatti in tecnologia innovativa. Insomma i clienti a banda larga sono 6,3 milioni in Italia e 1,3 in Francia, Germania e Olanda ma portare l’Adsl a oltre 20Mb nelle case degli utenti è un’operazione indubbiamente costosa. E quindi se gli investimenti hanno pesato sulla divisione wireline ossia sul fisso, i tagli alle tariffe fisso-mobile hanno affossato i margini di Tim. E infatti per quanto riguarda il mobile, l'Ebitda (ossia il margine lordo) dell’operatore mobile ha segnato un calo del 3,1%. La crescita è netta invece per Tim Brasil. «Prevediamo che i ricavi della controllata brasiliana crescano del 24-25% entro fine anno» - a detto Riccardo Ruggiero amministratore delegato del gruppo durante la lunga conference call con gli analisti. Per vendere la partecipazione nell'operatore regionale Brasil Telecom, il presidente Marco Tronchetti Provera ha confermato che è stato dato mandato a Jp Morgan.
Telecom cerca nuove strade per far crescere il business. Una di queste passa per l’accordo che la società sta cercando con il magnate australiano Rupert Murdoch sui contenuti. «Stiamo trattando per avere contenuti sia in Italia che all’estero - ha spiegato Tronchetti- da distribuire sulle nostre piattaforme (tv via Internet o su cellulare)». L’altra strada passa invece per i servizi innovativi. Tra questi c’è Unico, il terminale fisso-mobile la cui offerta è stata bloccata dall’Authority per le tlc in quanto «non replicabile» da altri operatori. E se Ruggiero da una parte spiega che l’Autorità a fine mese potrebbe dare il via libera dall’altra Tronchetti aggiunge che Telecom è pronta a stipulare un contratto per il cosiddetto operatore virtuale con una società di telefonia fissa (che potrebbe essere Fastweb o Albacom) entro settembre. Ottenendo così non solo un contratto di affitto della sua rete mobile ma anche il via libera dall’Authority alla sua offerta per Unico.

Quanto al debito che a fine giugno è cresciuto a 41,3 miliardi a causa del pagamento dei dividendi scenderà, secondo Tronchetti (che ha anche specificato il rispetto del target di crescita triennale al 3-4%) a 38 miliardi entro la fine dell’anno per raggiungere i 33,5 miliardi nel 2007.

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