da Milano
La Consob chiede, Pirelli e Telecom rispondono. Ieri la società della Bicocca ha specificato in una nota alla Commissione nazionale per le società e la Borsa che i contatti con Telefonica per la cessione di una quota di minoranza di Olimpia, che controlla il 18% di Telecom Italia, sono «temporaneamente sospesi». La notizia era stata anticipata laltro ieri dal presidente della società spagnola Cesar Alierta.
«Pirelli - si legge in una nota - ribadisce ancora una volta la strategicità della partecipazione in Olimpia e, tramite questultima, in Telecom Italia. Qualsiasi operazione sarà ispirata al miglior perseguimento dellinteresse dei soci di Olimpia, di Telecom e dei rispettivi azionariati. Inoltre Pirelli assicura che qualsiasi accordo dovesse intervenire non ci saranno sovrapposizioni di ruoli». Insomma, nessuna interferenza nella governance della società telefonica anche se Pirelli ha urgenza di piazzare una quota di Olimpia per far fronte agli oneri finanziari. Quanto a Telecom ha confermato trattative con la società spagnola, ma solo per iniziative di tipo industriale. Insomma dai comunicati stampa traspare una diversità di ruoli e vedute tra Telecom e Pirelli e, dunque, anche tra Guido Rossi, presidente della prima e Marco Tronchetti Provera, maggiore azionista tramite Olimpia e Pirelli. Si tratta di una netta linea di demarcazione nelle strategie che intercorrono tra Olimpia e Telecom. Tanto che martedi scorso si è svolta una riunione del board di Pirelli per fare il punto delle trattative. Secondo gli analisti il management Telecom vuole rimarcare la sua funzione nelle scelte strategiche del gruppo che non devono essere influenzate dalle necessità finanziarie della holding di riferimento. Sempre secondo gli esperti Pirelli, inoltre, vuole rassicurare Telecom e probabilmente anche le forze politiche sul fatto che non intende interferire con le decisioni della società. Ma qualche preoccupazione emerge. Tanto che ieri al convegno «Telecom Italia quali prospettive» il segretario nazionale della Cgil, Guglielmo Epifani, si è detto preoccupato per «lassenza di chiarezza nelle strategie, nelle prospettive della società telefonica». Inoltre se la società non dovesse trovare un accordo con i competitor e lAuthority sulla rete infrastrutturale, allora, secondo il leader sindacale, dovrebbe intervenire il governo.
Non cè dubbio, comunque, che in Borsa per le società della galassia di Tronchetti Provera si sia trattato di una settimana pesante: Telecom e Pirelli sono arretrate rispettivamente del 6,16 e dell8,96%. Ieri, intanto, si è saputo che Cyrte Investment, società di investimenti controllata dal fondatore di Endemol, John De Mol, e al 25% dalla banca daffari Nibc è entrata nel capitale di Pirelli con il 2,025%. John De Mol potrebbe ricomperare la sua antica società, Endemol, recentemente messa in vendita da Telefonica.
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