La telefonata intercettata

La telefonata intercettata fra l’avvocato Gregorio Donnarumma e Patrizia Eugenia Mirigliani, organizzatrice di Miss Italia

Ecco uno stralcio della telefonata intercettata dalla squadra mobile di Potenza, il 9 ottobre 2007, fra l’avvocato storico dei pentiti, Gregorio Donnarumma, e Patrizia Eugenia Mirigliani, organizzatrice di Miss Italia.

Donnarumma: «È come se ti si fosse chiuso... e hai capito... quando chiudi un capitolo! Stop!»
Mirigliani: «Ho capito, però tu hai delle responsabilità, hai un’attività impegnativa che sta in piedi»
D: «Ho una attività che va in piedi, che funziona... insomma con buoni collaboratori... uhm... insomma... che... che non mi affascina per niente... capito? Io non provo fascino, non provo interesse ma che comunque fa... ».
M: «Ho capito, ho capito».
D: «Che va in un modo, nel senso sai... ».
M: «Sì... sì...».
D: «Se tu l’hai considerata (incomprensibile) basta!».
M: «Ah sicuramente sarà di grande rispetto se la segui in un determinato...».
D: «No... no... di tutto rispetto nel senso, si... basta però ecco non... oltre questo non è una cosa che mi riempie di entusiasmo... perché non mi interessa più la cosa... hai capito? quindi va bene».
M: «Perché proprio per questa qualità tua della coerenza... la prima parte della tua vita professionale è stata più vicina alla coerenza della seconda!».
D: «Io sono stato molto coerente (incomprensibile)... per questa storia!».
M: «E lo so!».

«HO VISTO COSE TERRIFICANTI. MINACCIATO DA TUTTE LE PARTI»
D: «Ero un ragazzo giovane, un ragazzo... giovane con degli ideali... soprattutto quelli! E... e... probabilmente... ecco questo! Poi sono... guarda io ho vissuto insieme anche ai politici... ».
M: «Ma me lo immagino... ».
D: «... ne ho parlato, ho vissuto delle cose terribili, terrificanti... certo... effettivamente io a volte dico ma... quale professionista in trentatré anni si è trovato a vivere praticamente quello che ho vissuto io! Ma chi alla mia età».
M: «E questo... ».
D: «In Italia negli anni più importanti di... di... una certa cosa... e... sono stati ammazzati praticamente tutti, li stavano ammazzando tutti, con tutte quelle stragi, con tutti quei processi importanti... io ho visto cose terrificanti... minacciato da tutte le parti... anche minacce che non parte... non parliamo delle minacce coi proiettili... quelle sono le cose becere, parliamo di ben altre minacce, altre minacce!».

«COSÌ MI HANNO PROMESSO UN SEGGIO IN PARLAMENTO»
M: «Mi immagino»
D: «... che mi venivano da un altro mondo! morto di paura... io solo! Minacciato dalla politica, dalla Pubblica amministrazione, minacciato... anzi addirittura con tentativi di corruzione!... hanno tentato addirittura... addirittura di promettermi grosse somme di denaro e un seggio in Parlamento... se riuscivo a far mettere d’accordo quelli che accusavano Dell’Utri... cioè, voglio dire... ma tu ti rendi conto, cioè a che livelli siamo arrivati?».
M: «Però tu... ».
D: «Perché probabilmente si sapeva che la gente, in faccia a certe cose, diceva...“cacchio... divento deputato”... oh e poi tante altre cose! E hanno visto che praticamente io... cioè ero divertito... ciò che facevo... io ero da solo... perché poi non potevo neanche parlare troppo... avevo paura anche di parlare... e poi ma con chi parlavo?!».

«SE PARLAVO COI SERVIZI SEGRETI POI ME LI RITROVAVO LA MATTINA...»
M: «Eh... ».
D: «Quando parlavo con gli altri funzionari di polizia, ai vertici della prefettura e dei servizi segreti... ho detto... ma con chi sto parlando... con una persona per bene oppure praticamente questi me li ritrovo domani mattina e mi fanno qualche...».
M: «... e non sapevi più di chi fidarti?»
D: «... e... io questo ho vissuto da solo».
M: «Mamma mia...»
D: «Solo come un cretino»
M: «Ma tu poi, uscendo da questa situazione, come hai fatto a sganciarti? Non hai avuto per un periodo uno strascico di questa... ».

«MI HANNO DATO LA SCORTA PERCHÉ SI DOVEVANO PARARE IL CULO»
D: «Ho avuto uno strascico di due anni perché non potevo sganciarmi... perché avevo paura! Perché lo Stato mi difendeva, no? Però lo Stato mi difendeva non certo perché ero una persona importante... no... ma perché si dovevano parare il culo... quindi praticamente Donnarumma sottoposto a scorta... proprio perché casomai succede qualcosa a questo... saltano le poltrone! E quello è! E quindi alla fine ion non potevo neanche avere serenità... non è che tu lasci tutto... che lasci le cose a metà e... sì, ringraziamo, sono preparato nel tempo... rimettendoci poi anche su... sulla via personale... guarda io ho fatto delle scelte anche... scelte che poi ho pianto pure... cioè voglio dire... ma le ho dovute fare per forza».
M: «E certo ti ha deluso il mondo».
D: E perché non ero neanche capito più dalla... compagna... cioè hai capito, ero da solo, da solo, che cacchio facevo! Quindi è questo e... vabbé poi sì, sono deluso da... devo dire le mie cose sono cambiate anche grazie... alle esperienze passate!».

«CON IL PROCESSO ANDREOTTI LE COSE SI METTEVANO MALE...»
M: «Ma senti... quanto tempo è passato da quando tu hai avuto quell’esperienza lì e hai lasciato l’attività che svolgevi e ti sei messo a fare altro... ».
D: «Guarda, io già nel novantotto pensavo... io qua mi devo pian piano... come si dice... usando un termine per rendere l’idea... riciclare, cambiare... piano piano... avevo la mente lunga da questo punto di vista, anche perché cominciavo a essere stanco e impaurito e... e poi ho capito che effettivamente stava finendo qualcosa cioè... che per me le cose si potevano mettere anche male... con il processo Andreotti e che dovevo cominciare veramente...veramente potevo anche... soccombere mille cose... mille cose!».
M: «Sì...!».
D: «E poi ci sono stati eventi anche duri che...piano piano, grazie a una forza acquisita...

per fortuna e... ho cambiato! (...) La seconda fase è stata anche peggiore».
M: «Con persone corruttibili?»
D: «Non ne parliamo proprio. Mi sono trovato peggio perché quando capisci... ».

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