nostro inviato a Melbourne
Problema: Kimi Raikkonen lo si applaude o no? La sala stampa di Melbourne si è arrovellata un poco nel decidere che cosa fare al cospetto del gelido finnico vincitore al debutto. Risposta: applausino singhiozzante, ricambiato da Raikkonen con una sventolata di mani che per lui devessere stata come spogliarsi in pubblico. Fatto sta, il suo viso sorridente ha messo daccordo tutti. «Come è stato? Bello, magnifico, una grande gara, non ho mai dovuto spingere al massimo» comincia lui.
Proprio nessun problema?
«Solo la radio. Si è rotta poco prima del via, per cui non ho potuto mai comunicare con il box. Abbiamo usato i cartelli sul muretto... meno male che sapevo esattamente che cosa fare, visto che durante le riunioni avevamo pianificato tutto».
E quellerrore nella parte finale del gran premio?
«Ho solo bloccato le ruote, pensavo ad altro, mi sono distratto».
Decima vittoria in carriera, ma lanno scorso neppure una.
«E, infatti, è stato bellissimo riascoltare linno finlandese».
E quello italiano?
«Francamente, lo scorso anno lavevo ascoltato fin troppe volte».
Ha mandato a quel paese Barrichello...
«Cerano molti doppiati che non si spostavano, è triste quando accadono certe cose».
Pronti e via: vittoria. Sollevato?
«Almeno, adesso non mi chiederanno sempre a quando il primo successo...».
Possiamo definirlo un giorno perfetto per lei?
«No, perché abbiamo ancora qualche piccolo problemi da risolvere... Problemi che per fortuna non ci sono costati troppo (la radio, ad esempio)».
Chi lha chiamata al telefono mentre saliva sul podio?
«Credo che fosse Michael Schumacher, ma la linea era così disturbata che non ho potuto sentire nulla».
Lo dica: quanto ha lavorato assieme a Schumi nellultimo mese?
«Questanno lho visto due volte: al lancio della vettura e a Barcellona durante i test. Lui stava arrivando mentre andavo via io... per cui non abbiamo avuto molto tempo per parlare».
La prossima gara sarà in Malesia.
«È una pista più difficile, ma cercherò di continuare a questo livello. Lobiettivo resta vincere altre corse».
Quando ha capito che avrebbe trionfato?
«Al traguardo, ovviamente. Però sabato sera avevo compreso che, se non ci fossero stati inconvenienti, avrei potuto farcela».
Si aspettava che potesse essere così facile?
«Avevo avuto il presentimento, in fondo non ho mai spinto al cento per cento.
Vincere con la Ferrari lha emozionata?
«Sì, questi ragazzi stanno rendendo la mia vita bella e felice».
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