Una telefonata risolve il giallo del delitto in stazione

Denuncia anonima fa arrestare un algerino

Si è risolto in fretta, con una telefonata anonima, il giallo dell’omicidio della stazione Centrale. Nella notte tra lunedì e martedì infatti i carabinieri del nucleo operativo hanno arrestato un franco-algerino di 36 anni. Sarebbe lui, infatti, l’uomo che domenica, poco dopo mezzogiorno, nei giardinetti di piazza Luigi di Savoia ha ucciso Macine Banakoule, algerino di 23 anni.
Per catturarlo i militari si sono appostati sotto il condominio di via Padova dove abita Kamel Harbouk, detto Karim, 36 anni, e hanno atteso che rincasasse. Quindi lo hanno fermato e portato a San Vittore. A fornire ai carabinieri l’indirizzo dell’appartamento da cui l’assassino si stava preparando per svignarsela da Milano è stata appunto la telefonata di un anonimo. Karim ha confessato tutto, raccontando anche com’era giunto ad ammazzare il suo connazionale nei giardinetti di piazza Luigi di Savoia, dove si trovano abitualmente gruppi di immigrati che gestiscono un mercatino abusivo, da anni motivo di proteste dei residenti. I due si conoscevano da qualche mese. Harbouk, irregolarmente in Italia, secondo quanto ha raccontato agli investigatori, ha chiesto a Banakoule, che aveva precedenti per furto e rapina e che era pure lui senza permesso di soggiorno, la restituzione di uno scooter. Ne è nata una litigata e quest’ultimo ha tirato fuori un piccolo coltello, una specie di punteruolo, con cui ha colpito all’avambraccio Karim.

Questi, parato il colpo, ha a sua volta estratto un grosso coltello e lo ha centrato al cuore con un fendente. Una ricostruzione che ha trovato parziale conferma da elementi oggettivi (il punteruolo sporco di sangue è stato ritrovato). Quindi è fuggito.

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