Telefonate di Consorte pubblicate dal Giornale I 4 imputati andranno a giudizio il 4 settembre

Rinviato a giudizio Paolo Berlusconi per la pubblicazione da parte del Giornale di una intercettazione telefonica tra l’allora segretario dei Ds Piero Fassino e Giovanni Consorte sulla tentata scalata di Unipol a Bnl. Lui si difende: "Io infangato, sono estraneo alla vicenda"

Telefonate di Consorte pubblicate dal Giornale 
I 4 imputati andranno a giudizio il 4 settembre

Milano - Il gup di Milano Stefania Donadeo ha deciso di rinviare a giudizio Paolo Berlusconi con l’accusa di ricettazione, concorso in rivelazione del segreto d’ufficio e millantato credito nell’ambito dell’inchiesta sulla pubblicazione da parte del Giornale di una intercettazione telefonica tra l’allora segretario dei Ds Piero Fassino e Giovanni Consorte sulla tentata scalata di Unipol a Bnl. Il processo a carico di Paolo Berlusconi si aprirà il 4 ottobre prossimo davanti ai giudici della quarta sezione penale del Tribunale di Milano.

Il rivio a giudizio degli imputati L’inchiesta era nata in seguito alla pubblicazione del Giornale il 31 dicembre 2005 di una intercettazione telefonica tra Piero Fassino e Giovanni Consorte. La conversazione non era ancora agli atti dell’inchiesta sulla tentata scalata. Il gup deve ora decidere sulla richiesta di patteggiamento da parte dell’imprenditore Eugenio Petessi e del titolare di Rcs, l’azienda che aveva fornito l’attrezzatura per le intercettazioni, Roberto Raffaelli. Un quarto imputato, l’imprenditore Fabrizio Favata, ha invece chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. L’avvocato Federico Cecconi, uno dei difensori di Paolo Berlusconi, ha sostenuto che c’erano già oggi tutte le ragioni per prosciogliere il suo assistito. "Riteniamo - ha detto il legale al termine dell’udienza preliminare che si è conclusa con il rinvio a giudizio di Paolo Berlusconi - che ci fossero tutti gli elementi per una sentenza di non luogo a procedere. Sosterremo le nostre ragioni al dibattimento".

Paolo Berlusconi: io infangato, estraneo alla vicenda

"È mia ferma intenzione - dichiara Paolo Berlusconi - agire con tutte le mie forze per dimostrare la mia estraneità. "Assumerò ogni necessaria iniziativa" verso chi ha "infangato il mio nome e quello della mia famiglia".

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