Telenovela Expo: l’acquisto delle aree si colora di giallo

Il giallo di una accordo tra il sindaco Letizia Moratti e la famiglia Cabassi complica ancor di più il rebus delle aree di Rho-Pero dove dovrebbero sorgere i padiglioni. Un rompicapo che sembra sempre più difficile da sciogliere, con il dubbio che l’organizzazione dell’Expo rischi addirittura di sfumare. «Abbiamo sempre deciso insieme, decideremo insieme anche questa volta», dice la Moratti. «Io non romperò l’unità dei soci», risponde il governatore Roberto Formigoni sempre più convinto che la strada dell’acquisto dei terreni di proprietà della famiglia Cabassi e di Fondazione Fiera sia da preferire al prestito in cambio dei diritti a costruire dopo il 2015. Una pace solo apparente perché la tensione è ormai alle stelle. Nonostante l’incontro di martedì della Moratti con Berlusconi che avrebbe avallato l’ipotesi del prestito. «Evitiamo di tirare sempre in ballo Berlusconi - attacca Formigoni - Ci parliamo in diversi. Non è necessario sventolare questi rapporti». Con la Moratti che chiede alla Regione di formulare la sua proposta, come richiesto «con una lettera ufficiale». Pronta la replica di Formigoni. «Eh no. Io e la Regione abbiamo individuato una strada, sancita da una legge e l’abbiamo proposta agli altri soci. Io non rompo l’unità dei soci. In ogni caso ricordo che è il Comune a dover stabilire il valore delle aree». I Cabassi, intanto, ricordano che «il gruppo e Fondazione Fiera hanno siglato un accordo con il Comune di Milano il 19 luglio 2007».

E Filippo Penati, ex presidente della Provincia, spiega che se accordo c’è, lui ne «è stato tenuto all’oscuro». E allora «la Moratti renda pubblici gli accordi che intende onorare: sveli quanti metri cubi di nuova edificazione ha promesso ai Cabassi in cambio della disponibilità temporanea delle aree».

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