Tra teletext e televideo va di gran moda il «www»

In un mondo multimediale qualsiasi tipo di supporto può diventare un utile mezzo di informazione. Finiti i tempi in cui il tubo catodico la faceva da padrone, siamo arrivati all'era di internet. Molte delle nostre emittenti locali sembrano averlo capito. E sembrano non avere intenzione di perdere questo treno, ormai di vitale importanza per la sopravvivenza di qualsivoglia azienda.
Facendo un giro sui «www» delle tv liguri - attenzione: non tutte hanno un loro sito internet - si incontrano piacevoli sorprese. Una costante che si ritrova in tutti quanti è la pagina dedicata alla storia dell'emittente, dalla sua nascita ai giorni nostri.
Come nasce una tv? Nella maggior parte dei casi - almeno per quanto concerne l'argomento della nostra indagine - è un'esigenza che nasce dal «basso», dal bisogno di delegazioni territoriali di avere una voce che li informi e che in qualche modo li rappresenti. Non pochi sono i casi in cui c'è un parroco alla base del processo formativo della nuova rete.
Si scopre così - a titolo di curiosità - come Tele Liguria Sud sia nata nel 1977: «ideatore e fondatore è un parroco della Spezia, don Armando Viviani, don Dino per quelli che lo conoscono, già da giovane appassionato radioamatore».
Altre invece sono nate grazie all'intraprendenza del singolo cittadino: «Nel lontano febbraio 1986 - si legge sul sito di Entella Tv - Paolo Pinat, costruttore di ripetitori Tv, decise di creare un'emittente sua, con epicentro a Lavagna ed estensione a tutto il Tigullio e il suo entroterra».
C'è la voglia di farsi conoscere, in queste storie, e tutto l'orgoglio della strada fatta, spesso in salita, per arrivare fin qua.
Tornando al multimediale, molti siti offrono la possibilità di interagire con la redazione, anche attraverso link che rimandano a sondaggi di opinione su argomenti di attualità. Anche attraverso questi indirizzi si raccolgono le lamentele dei cittadini che poi si trasformeranno in notizie all'interno dei telegiornali. Particolarmente divertenti, a titolo di curiosità, gli slogan con cui le emittenti si presentano nelle loro case virtuali. «Da trent'anni in sintonia con la Liguria» recita quello di Telenord, ma c'è anche «Accendi Entella Tv... C'è il Tigullio». Si costruisce anche così un contatto stretto tra spettatore e mezzo televisivo.
Di immediata navigabilità, alcune home page delle tv private sono aggiornate ventiquattrore su ventiquattro con le ultime news. È il caso dei fogli virtuali di Telecittà e Telegenova.
Non solo notizie, ma anche la possibilità di vedere l'ultima edizione del telegiornale andato in onda: opzione messa a disposizione, ad esempio, dai siti di Tele Liguria sud e Primocanale. Su quest'ultimo è possibile inoltre consultare direttamente il televideo. Il teletext (questa è infatti la dizione corretta: «televideo» è il marchio registrato del teletext della Rai, anche se è ormai entrato nel vocabolario comune) è un'altro dei servizi offerti dalla televisione. Più diffuso del sito internet, è in ogni modo ancora in auge. Praticamente tutte lo hanno, da Telegenova a Telesanremo, Telenord e via dicendo. Alcuni riportano semplicemente i programmi dei cinema, le farmacie di turno e gli orari dei treni.
Ma stanno crescendo anche loro, i teletex, con notizie il più possibile aggiornate e l'opportunità di inserire annunci pubblicitari. Interessanti sono poi le pagine dedicate a chi cerca o offre lavoro. Un motivo in più per consultarlo.
La Rai, ovviamente, visti i suoi potenti mezzi, ha un sito molto curato. Nella parte nazionale. Per quanto riguarda quella regionale, questa è limitata all'elenco di tutti i Tgr, dei quali vengono riportati gli orari e dei quali è visibile l'ultima edizione, così come per il meteo.


Non c'è però un indirizzo di posta elettronica con cui contattare la redazione della propria città né un link specifico che possa fornire informazioni su di essa. Il televideo, invece, è privo di notizie di cronaca ligure aggiornate. Ma si premura di riservare spazi a pagamento per gli enti pubblici locali, in chiara concorrenza con le emittenti private.

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