Marco Morello
Non è che questo mese la temperatura sia stata proprio elevatissima, ma alzi la mano chi si aspettava una violenta grandinata e una tromba daria lultimo venerdì di agosto. Questo invece lo scenario che si è presentato ieri mattina a turisti e romani. E dire che il cielo era stato almeno galante, fornendo un minimo di preavviso a quanti, sprovveduti, si erano affacciati in strada in maniche corte e pantaloncini. Verso le 10.00 la volta che sovrasta la città ha serrato i battenti davanti al sole e ha cominciato a gonfiarsi minacciosa, emettendo boati lamentosi a intervalli regolari e coprendosi di fastose luminarie, che di pacifico però avevano ben poco. Poi, dopo un microsecondo di silenzio, utile soltanto per un batter dali, ecco venir giù di tutto.
Sono bastati 40 minuti di scrosci per causare danni e paralizzare il traffico, soprattutto nella zona nord della città. Sulla Cassia Bis numerose auto sono rimaste in panne o sono state costrette a fermarsi nelle aree di sosta e sotto i ponti a causa della scarsa visibilità. Allospedale di Frascati si è allagato il seminterrato, mentre a La Storta diverse cantine e appartamenti hanno subìto linvasione dellacqua. A Labaro si è registrato uno smottamento e su via Nomentana è caduto un albero, provocando rallentamenti alla circolazione. Un po su tutta la Capitale, Castelli inclusi, i disagi si sono via via moltiplicati. Il pronto intervento dei Vigili del fuoco ha ricevuto oltre 200 chiamate, che si sono tradotte in altrettanti interventi.
Tanta paura per i continui fulmini che hanno illuminato il cielo nero, amplificata anche dallalto numero di vittime di questestate. Lepisodio più clamoroso si è registrato al Viminale: una scarica è riuscita a introdursi in un ufficio al terzo piano dove era presente unimpiegata. Il fulmine ha superato unimpalcatura che cingeva lesterno delledificio, ha colpito il bocchettone dellasta antincendio ed è andato a morire sulla scrivania in legno. Dal controsoffitto si sono staccati quattro pannelli, mentre altri sono caduti in una stanza vicina che era deserta. La donna si è spaventata molto, ma ha avuto la prontezza di rifugiarsi sotto il tavolo e non ha quindi patito nessuna conseguenza. A complicare le cose solo la presenza di azoto che si è sprigionato dallapparato antincendio e per qualche minuto ha reso laria irrespirabile. Sul posto sono arrivati alcuni ispettori dei Vigili del Fuoco per svolgere gli accertamenti del caso. La dipendente, sotto choc, è stata invece soccorsa dai colleghi e da un medico per un lieve problema al polpaccio.
Nel pomeriggio, intanto, quasi a voler sottolineare meglio leccezionalità dellaccaduto, le nubi si sono diradate e il sole è tornato a splendere un po ovunque, riconsegnando le chiavi dellestate a questi ultimi giorni dagosto.
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