Praticamente una Superlega. Poi ci diranno che non è così - e con un bel giro di parole -, eppure sembra un po’ togliere ai poveri per dare ai ricchi.
D’altronde lo sport ormai è showbusiness, baby: non ci si può fare più nulla (fin quando il sistema regge, almeno). E la notizia è che il piano che poco più di un anno fa aveva ingegnato Tennis Australia – un super circuito con i 4 Slam, i Masters 1000 e le Atp Finals – è uscito dalla porta per rientrare dalla finestra dell’Atp.
D’altronde i giocatori top chiedono di guadagnare sempre di più giocando meno; quindi la loro associazione si è messa in moto: spazio dal 2027 al nuovo 1000 di Riad (a febbraio), ma fin da subito una lauta offerta agli organizzatori dei 500 e dei 250 perché rivendano la loro licenza e spariscano dal calendario. In pratica come quando si offre una buonuscita a chi si vuol licenziare. Risultato: Basilea ha detto di no, ma altri potrebbero accettare, e il tutto per scavare – in un’annata piena di eventi top da 12 giorni (più i 4 Major da due settimane) – anche un mesetto secco di riposo, con montepremi ancor più fantasmagorici a patto si sia in grado di entrare nel club esclusivo. Perché questo è il punto: chi è fuori dalla Top 100 rischia di vedere le briciole.
Ingiusto, penserete. Ma poi siamo noi l’audience in crescita di tanto gigantismo: di che ci lamentiamo? C’è la super Champions del calcio, il mondiale per club e quello per Nazioni a 48 squadre; ci sarà la futura Nba Europe di basket a cui l’Eurolega si è già allineata nella bulimia di partite; veleggerà la Coppa America come circolo privato di 5 miliardari dotati di superyacht.
In pratica come il tennis e non solo, e soprattutto come la Formula 1, il simbolo di tutto quanto fa spettacolo: 24 Gp dove ce n’erano 16, più le Sprint, ricchi premi e cottillon, e con qualcuno che sembra stia già barando in vista del nuovo regolamento. Perché se Circo dev’essere allora che sia, tanto poi non succederà nulla: mica si può rinunciare ai loro dollaroni.Nel frattempo, però, una certezza c’è: se Robin Hood fosse vivo oggi, sarebbe quantomeno depresso.