Ora tocca a te. Musetti guiderà l'Italia orfana di Sinner

Ci dimentichiamo che Lorenzo è il n°8 del mondo. Gli azzurri possono ancora farcela

Ora tocca a te. Musetti guiderà l'Italia orfana di Sinner
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Adesso però tocca a lui: per cui, detto quel che si doveva dire sulla rinuncia di Jannik Sinner per le finali di Coppa Davis, è il momento di guardare oltre. Ovvero tocca a Lorenzo Musetti e alla sua squadra, perché abbiamo un numero 8 del mondo (e una volta saremmo svenuti per l'emozione) e a lui possiamo affidare la difesa del titolo, anzi del doppio trionfo di Malaga. E, come ha detto Capitan Volandri, «con i nostri ragazzi abbiamo costruito i successi del recente passato sullo spirito di squadra e sulla fiducia reciproca. Per questo siamo convinti che il gruppo si ritroverà a Bologna con una motivazione ancora più forte verso il raggiungimento di un obiettivo storico da regalare al collettivo e ai nostri tifosi». Un traguardo difficile ma possibile, nonostante la presenza di Alcaraz (e Zverev).

Per Musetti, dunque, quest'ultima parte dell'anno è forse il passaggio decisivo verso un grande futuro. È in piena lotta per partecipare alle Atp Finals, e nell'attesa di sapere se a Torino ci sarà Novak Djokovic la sfida è con Auger-Aliassime. Il canadese ha appena vinto a Bruxelles avvicinandosi a 340 punti nella Race (la classifica dell'anno solare che permette l'accesso tra gli otto Maestri), Lorenzo deve respingere l'assalto. Poi c'è la Davis: Lollo ha fatto parte del team che ha vinto i titoli 2023 e 2024, ma in realtà nelle Finals non ha ancora centrato un successo (è andato ko con Kecmanovic e Cerundolo). A questo si aggiunge uno storico non troppo fortunato con l'Insalatiera: 2 vittorie su 7 match in singolare e una su tre in doppio. Diciamo che sente molto la maglia azzurra, e per questo l'appuntamento di Bologna diventa un esame di maturità: «Non mi trovo in una posizione comoda ha detto sorridendo a Vienna, dove ieri ha esordito nel 500 (6-4, 6-3 a Medjedovic) in cui è presente anche Sinner -: per le Atp Finals c'è grande lotta e dietro di me stan facendo tutti bene. Mi sento un po' sotto pressione».

Per questo - comunque finisca la corsa verso Torino saranno poi Berrettini, seppur ancora lontano dal suo passato, Cobolli e la coppia Bolelli-Vavassori a doverlo aiutare nell'essere un capitano coraggioso. Noi, in cambio, ci impegneremo a dimenticare Jannik almeno per un po'. Promesso.

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