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Rivale di Sinner nonostante l’età

Quelle "battute" a volte buffe, a volte al veleno

Rivale di Sinner nonostante l’età
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Due numeri uno. Pietrangeli e Sinner, passato-presente-futuro del tennis italiano. Pietrangeli è stato il primo azzurro a vincere uno Slam (il Roland Garros '59 e '60): una doppietta a cui ha sempre tenuto (unico italiano inserito nella Hall of Fame del tennis mondiale). A chi gli ricordava che Jannik aveva messo la freccia, in fatto di posizione nel ranking e di titoli nei Major, rispondeva: «A Sinner ci vogliono tre o quattro vite per battere tutti i miei record. Anche perché ne ho uno che è imbattibile ed è quello legato alle 164 partite disputate in Coppa Davis». Jannik al centro delle discussioni per la sua italianità, nelle quali anche l'ex campione sovente è rientrato: «Volevo dire che Sinner è il miglior tennista italiano di tutti i tempi, e forse pure austriaco», a mo' di battuta e attizzando il fuoco dialettico. Punzecchiature, ma anche mano tesa in segno di elogio: «Anni fa già dicevo che fosse un campione. Un giocatore che non andava solo visto, ma anche ascoltato. Il rumore che fanno le palline quando le tocca lui non lo fa nessuno». Rumore per la rinuncia del pusterese di quest'anno in Coppa Davis, competizione a cui Pietrangeli ha dato anima e cuore.

«È un grande schiaffo al mondo sportivo italiano. Deve giocare a tennis, mica fare una guerra. Quando mi toccano la Coppa Davis smanio perché lo scopo di uno sportivo è mettere la maglia azzurra», l'affondo. Un'ultima volée, prima del game, set and match.

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