C'è di mezzo Nick Kyrgios, e già così sembra il Gialappa's Show. C'è Aryna Sabalenka, perché la numero uno del mondo, quando c'è da divertirsi, non si nega mai. Sarà la Battaglia dei Sessi? La liberazione delle donne tenniste? Ma siamo seri, dài. Un uomo contro una donna nel tennis non è una novità, visto che siamo alla quarta puntata della serie. E il match previsto a Dubai il 28 dicembre già rischia la baracconata, giudicando il clima sui social da ti spiezzo in due. Dice infatti Aryna «Nessun dubbio che lo batterò», risponde Nick «nel caso mi ritiro», cosa che - tra l'altro - praticamente ha già fatto. Ci sarà (si spera) almeno da ridere, ma è solo show, certificato dalle parole di Billie Jean King, la tennista che della lotta per la parità è un'icona e che contro un uomo vinse, per davvero: «Allora sapevo che avrei dovuto farlo per un cambiamento nella società, era una questione politica e culturale. In questo caso si sfidano solo due tennisti di sessi diversi». Punto.
Era il 1973, e il 55enne Bobby Riggs - vincitore di tre Slam - sfidò la King affermando che avrebbe sconfitto qualsiasi donna in attività. Lei prima rifiutò («Qui c'è un vecchio sfigato che perde capelli, ondeggia come un'anatra e ci vede poco: nulla da guadagnarci»), ripensandoci però quando la palla passò a Margareth Court Smith, asfaltata 6-2, 6-1 in quello che diventò il Mother Day's Massacre. Così il 20 settembre, all'Astrodome di Houston, ecco l'unica vera Battaglia: anche lì si cominciò con un'americanata (lei entrò vestita da Cleopatra su una portantina retta da ragazzi a torso nudo, lui circondato da modelle), però poi fu tennis vero, con 90 milioni di persone incollate alla Tv. La King trionfò 6-4, 6-3, 6-3, nell'anno in cui aveva anche conquistato il diritto alla parità salariale. E insomma era il Women Power prima del femminismo, nulla a che vedere con il Connors-Navratilova di 20 anni dopo con regole differenziate, e soprattutto con il Sabalenka-Kyrgios nella Disneyland del deserto.
Perché poi il senso è che la vera battaglia non è rifiutare una cavalleria o organizzare una sfida impossibile.
La vera conquista è la normalità di Billie Jean: «Mai detto che il tennis femminile sia migliore di quello maschile, anzi mi arrabbio se si pensa che sia così. Dico solo che a volte un match femminile può essere più interessante. E basta». Gioco, partita, incontro Mrs King. Ancora una volta.