Il silenzio di Jannik Sinner per la morte di Nicola Pietrangeli aveva fatto insospettire fan e commentatori sportivi, al punto di scatenare dietrologie e illazioni. Nessun caso però visto che il campione altoatesino ha espresso le proprie condoglianze in forma privata alla famiglia della leggenda del tennis italiano. Lo apprende l'Ansa da fonti vicine al tennista, che non ha pubblicato alcun post o messaggio sui social. Tutto ciò non era affatto passato inosservato ed era stato interpretato come l’ennesima dimostrazione di un rapporto tra i due, che è sempre stato complicato. Fatto sta che dal 17 novembre, il giorno successivo al trionfo alle Atp Finals, Jannik è volato alle Maldive e da allora non è più attivo sui social. Il numero due al mondo, si è concesso qualche settimana di relax con la fidanzata Laila Hasanovic alle Maldive, prima che a gennaio ricominci la nuova stagione.
Negli ultimi anni si è parlato a lungo di un dualismo tra i due. E Pietrangeli, che era molto orgoglioso delle sue imprese, non ha mai risparmiato qualche stoccata al giovane tennista. La prima tirata d'orecchie arriva nel 2023, quando Sinner decise di non giocare la fasi iniziali della Coppa Davis a Bologna. "Non capisco quando parla di scelta difficile, deve giocare a tennis, mica fare una guerra", esclamò Pietrangeli, che proprio in Davis vanta un record ancora oggi imbattuto a livello mondiale con 164 presenze complessive e 120 vittorie. Per la cronaca Sinner trascinò poi l'Italia alla conquista della famosa insalatiera nelle finali di Malaga. Dopo i successi di Sinner agli Australian Open, agli Us Open e alle Atp Finals nel 2024, Pietrangeli non ebbe difficoltà a smentire l'invidia."Io rosicone? Ma se per me è il più grande tennista italiano di sempre"."Sinner per me è un predestinato, uno che fa tutto meglio degli altri. Diventerà il numero 1 al mondo", aggiunse nel corso delle Finals di Torino, di fatto prevedendo quanto sarebbe accaduto di lì a qualche giorno.
Allo stesso tempo, però, Pietrangeli non mancò di ricordare la sua straordinaria carriera. "A Sinner e agli altri ci vogliono tre o quattro vite per battere tutti i miei record. Anche perché ne ho uno che è imbattibile ed è quello legato alle 164 partite disputate in Coppa Davis. Detto questo, per battere tutti i miei record, lui è sulla buona strada, per carità", disse il campione. E che Pietrangeli avesse una sincera ammirazione nei confronti di Sinner lo dimostrano, infine, le parole dette nel gennaio 2025 prima della seconda finale vinta agli Australian Open."Per batterlo ci vogliono due Djokovic.
Non ha punti deboli, ha la bravura e la fortuna del campione che al momento giusta tira fuori dal cilindro la mossa perfetta". Insomma forse è proprio vero che Pietrangeli è stato Sinner, cinquant'anni prima di Sinner.