
Le mani sul volto, le smorfie di dolore e le lacrime: è finita nel peggiore dei modi la stagione di Holger Rune, il 22enne danese numero 10 del ranking Atp che si è dovuto fermare e ritirare nella semifinale dell'Atp 250 di Stoccolma contro il francese Ugo Humbert dopo aver vinto il primo set 6-4. La situazione è precipitata nel secondo set con un fitto dolore nella caviglia sinistra che lo ha costretto al ritiro e l'impietosa conferma poche ore dopo con gli esami strumentali: rottura del tendine di Achille e inevitabile intervento operatorio.
Il post social di Rune
"Ci vorrà un po' di tempo prima di poter tornare in campo. È dura. Ho avuto così tanta gioia in campo a Stoccolma ed è insopportabile pensare che non sentirò questa energia per un po' di tempo. Il mio tendine d'Achille è completamente rotto, dovrò operarmi già la prossima settimana e da qui iniziare la riabilitazione. Grazie per tutto il vostro supporto, ora e sempre. Senza di voi non sarebbe lo stesso. Ci vediamo al più presto", ha scritto Holger sul proprio account Instagram ricevendo migliaia di messaggi di affetto e di incoraggiamento.
La gravità dell'infortunio
Spesso, questo infortunio si verifica tra i 30 e i 50 anni d'età durante attività sportive, in particolare quelle che richiedono scatti e salti con uno sforzo improvviso ed eccessivo sul tendine. Quando si verifica un incidente del genere, per riparare il tendine è necessaria l'operazione che negli ultimi anni viene eseguita sempre più spesso con tecniche mini-invasive. Soltanto in alcuni casi specifici si può scegliere per una terapia conservativa ma con un maggior rischio che possa verificarsi una nuova rottura con tempi di recupero più lunghi.
Quando potrà tornare in campo
Anche se si tratta di un giovane campione con un fisico ben allenato, i tempi di recupero per questo tipo di infortunio sono in genere molto lunghi: oltre a tanta pazienza e una graduale riabilitazione sono necessari circa tre mesi per le normali attività quotidiane e 4-6 mesi per il ritorno all'attività sportiva. Rune, quindi, lo rivedremo in campo non prima della primavera del 2026.
L'allarme dei tennisti
Questo grave infortunio capitato a Rune fa prepotentemente tornare d'attualità un tema molto caldo di cui si parla ormai da almeno un paio d'anni: i troppi tornei a cui sono chiamati a disputare i tennisti e le condizioni spesso estreme delle gare (vedi Shanghai con caldo e umidità alle stelle). Il britannico Jack Draper, adesso fermo perché bloccatosi agli Us Open, ha detto la sua sui social. "Gli infortuni capitano ma stiamo spingendo i nostri corpi a fare cose che non dovrebbero accadere nello sport ad alto livello. Abbiamo così tanti giovani incredibili nel tour in questo momento e sono orgoglioso di farne parte. Tuttavia, il tour e il calendario devono adattarsi se qualcuno di noi vorrà vivere una lunga carriera".
Si è lamentato anche Taylor Fritz, terzo classificato al Six Kings Slam arabo.
"I fatti dimostrano più infortuni e burnout che mai, perché le condizioni delle palline e dei campi sono rallentati molto, rendendo la routine settimanale ancora più impegnativa a livello fisico ed è dura per il corpo".