La Casa Bianca non nasconde la sua frustrazione per la lentezza con cui il Pentagono procede al surge delle forze in Afghanistan: elemento cruciale della strategia annunciata dal presidente americano Barack Obama a dicembre è la velocità del dispiegamento.
Probabilmente, anticipa il New York Times, non sarà possibile rispettare limpegno di inviare in Afghanistan i 30mila militari americani in più entro la prossima estate, un termine già slittato rispetto al mese di maggio di cui aveva parlato Obama, annunciando il cambio di rotta della sua politica in Afghanistan. Fonti dellentourage del presidente Obama descrivono un clima di crescente tensione, in particolare fra il segretario per la Sicurezza nazionale James Jones, il vice presidente Joe Biden e il capo di gabinetto Rahm Emanuel da una parte, e i comandanti militari, primo fra tutti il generale Stanley McChrystal, dallaltra.
E sarebbe proprio la velocità del dispiegamento dei rinforzi lelemento cruciale di quella che i media americani hanno definito la strategia della «curva a campana» che descrive landamento della presenza militare americana in Afghanistan. Obama, guardando il grafico, aveva osservato come fosse necessario lasciare la curva così comera, ma spostandola a sinistra, ovvero accelerare laumento delle forze così come anche il loro rientro in patria. «Robert Gates (il segretario della Difesa, ndr) e Mike Mullen (il capo degli stati maggiori riuniti, ndr) avevano dichiarato in modo chiaro che questo obiettivo (quello di completare il surge, ndr) sarebbe stato raggiunto entro la fine dellestate», ha denunciato una autorevole fonte della Casa Bianca. A microfoni aperti invece il capo gabinetto della Sicurezza nazionale, Denis McDonough, esclude tensioni con il dipartimento della Difesa e assicura «tutta la fiducia ai nostri colleghi militari». Il mese scorso, il generale David Rodriguez, il vice comandante delle forze americane e Nato in Afghanistan aveva ammesso le difficoltà anche soltanto a mantenere limpegno per lautunno, citando il maltempo e la capacità limitata allinvio dei rifornimenti. «Ci sono molti rischi in questa situazione, ma cercheremo di risolverli il più velocemente possibile», aveva dichiarato.
In dicembre, gli altri Paesi membri della missione multinazionale in Afghanistan hanno promesso linvio di settemila soldati, oltre ai 30mila non americani. Altri contributi potranno essere annunciati questanno.