Tenta due violenze carnali: preso alla seconda

RAPTUS La prima donna scappa in casa. E lui, incurante del rischio, cerca un’altra «preda»

Un equipaggio delle volanti viene chiamato per una tentata violenza ed effettivamente sorprende un uomo seminudo, pantaloni calati per la precisione, con la vittima che grida e piange. Salvo poi scoprire come non fosse la stessa che aveva telefonato al 113: quella infatti si era salvata dal bruto che allora l’aveva «mollata» per ripiegare su un’altra «preda».
Protagonista della movimentata nottata un pakistano «recidivo», già in passato era stato denunciato per molestie, senza però mai arrivare a questi livelli. Verso le 2 in via Tenca, zona stazione Centrale, Mehamood Rafaqat, 31 anni, regolare ma disoccupato, infatti si lancia inizialmente su un’italiana di 21 anni, sorpresa in strada mentre stava rientrando. Prima le infila una mano sotto il giubbotto per palpeggiarle il seno ma la ragazza reagisce, si divincola dalla stretta del bruto e scappa. L’orientale però non desiste, la rincorre e la raggiunge e questa volta le infila le mani sotto le gonne e e riesce a strapparle di dosso le calze. La ragazza è quasi alle corde, buttata contro il muro, alla merce del bruto. Invece riesce a trovare ancora la forza di respingere l’aggressore, scappare e infilarsi nel portone di casa, per fortuna poco distante, da dove chiama il 113.
Arriva una pattuglia che si mette a girare in zona ed effettivamente nella vicina via Cappellini nota un uomo che corrisponde alla descrizione (carnagione olivastra e giubbotto nero di pelle) piegata su una Ford Fiesta in sosta. Da dentro una donna, appena vede i lampeggianti si mette a gridare «Take that man», «Prendete quell’uomo». Cosa che prontamente fa il capoequipaggio, per fortuna con una buona conoscenza della lingua inglese: sceso dall’auto, lo rincorre e lo blocca in via San Gregorio.
Gli agenti accertano che la donna è una brasiliana di 32 anni, in attesa di due amiche passate al vicino hotel Delle Nazioni a ritirare i bagagli. Anzi, quando aveva visto l’uomo, pensava fosse il facchino dell’albergo e aveva tirato giù il finestrino. Il maniaco aveva tentato di infilarsi nell’auto, ma era stato respinto dalla reazione decisa della sudamericana che era riuscita a tirar su il vetro e a bloccare le portiere. A quel punto il pakistano si era «limitato» a sfilarsi i pantaloni ed «esibirsi». Ma proprio in quel momento arrivano «i nostri» che bloccano l’energumeno e salvano la bella straniera.


Solo allora, dopo essersi messi in contatto con la centrale operativa, si accorgono che non è la stessa che aveva chiamato poco prima: questa, appunto, era brasiliana, quella italiana. Poco male, anzi, quella telefonata al 113 ha comunque consentito di arrivare in tempo.

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