Lidea di nuove cure, di altri farmaci da prendere, dellennesimo ricovero in clinica, hanno fatto perdere la testa a Salvatore Russo, 67 anni, originario di Messina, ex autista della Peroni, ora in pensione. Ieri mattina, intorno alle 9.30, ha impugnato il batticarne che era in cucina e con ferocia inaudita sè scagliato contro la moglie, Teresa Anacoreta, di quattro anni più grande, nata a Barletta. Lha colpita a calci, a pugni, poi più volte con lo strumento da cucina che ha finito per spezzarsi. La donna è piombata sul pavimento in una pozza di sangue. Con ecchimosi e contusioni dappertutto, il terrore stampato negli occhi. Lui, Salvatore, uomo descritto da tutti come «mite e gentile» ma da tempo sprofondato in una grave depressione dopo unoperazione allernia del disco, credendo daverla uccisa, ha tentato di tagliarsi le vene, di accoltellarsi al torace e alla gola, poi ha preso lo slancio e d è volato giù dal terzo piano della palazzina al civico 71 di via dei Monti di Pietralata dove viveva con Teresa dal lontano 1967. «Sè schiantato al suolo a due metri da me - racconta Piero, titolare della tappezzeria al piano stradale -. Stavo parlando con un amico, quando ho visto quella figura precipitare giù, a pochi passi da me. È stato terribile. Sono rimasto impietrito per alcuni secondi. Non posso ancora pensare che Russo, una persona davvero perbene, sia arrivato a tanto». «Mi aiutava sempre a compilare lIci - ricorda un amico, in lacrime -. Stava male dallinizio dellanno perchè aveva forti dolori alla cervicale e allernia del disco. Dopo lintervento, a giugno, la sua situazione è peggiorata, soffriva molto, non guidava più, diceva di stare molto male. Ma nessuno pensava così».
Anche il figlio, accorso al capezzale della madre, ricoverata in prognosi riservata allospedale «Pertini», conferma: «Probabilmente papà e mamma hanno litigato perché lei voleva convincerlo a sottoporsi a nuove cure». Non solo. Salvatore già in passato avrebbe tentato il suicidio per ben due volte. Ottimisti i medici sulle condizioni di Teresa: «Non corre pericolo di vita».alemarani@tiscali.it
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