nostro inviato a Messina
Una sentenza profondamente ingiusta, un fulmine a ciel sereno del tutto inatteso, una richiesta di risarcimento danni del tutto sproporzionata rispetto al valore effettivo di Fininvest. La notte non ha sopito il disappunto né mitigato il pessimo umore con cui Silvio Berlusconi aveva accolto sabato sera ad Arcore la notizia della sentenza del Tribunale civile di Milano. E non solo a Messina, ma anche rientrato nel tardo pomeriggio a Milano ripete ai suoi interlocutori gli stessi ragionamenti, conditi pure da una buona dose di perplessità su un processo di appello che - fa presente in più duna telefonata - si celebrerà sempre davanti alla magistratura milanese.
La «manovra di lento e continuo accerchiamento», è convinzione del premier, prosegue come da copione ormai da mesi. Dal processo Mills al caso DAddario, passando per il Noemigate e per la sentenza che condanna Fininvest a un risarcimento di 750 milioni di euro nei confronti di Carlo De Benedetti. Il punto darrivo, è il ragionamento del presidente del Consiglio, resta però la sentenza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano attesa per questa settimana e ormai diventata una sorta di spartiacque della legislatura.
Sa bene il Cavaliere che il pronunciamento della Consulta è atteso con ansia da chi spera di disegnare nuovi equilibri politici e tracciare la via del dopo Berlusconi, possibilmente con un cambio in corsa ai vertici di Palazzo Chigi senza ovviamente tornare alle urne. È anche per questo che nellultimo Consiglio dei ministri ha ripetuto chiaro che lunica alternativa a questo esecutivo sono le elezioni. Perché il segnale arrivi forte a leader politici e manager di successo pronti a rilanciare il grande centro. Che il 7 ottobre - nelle ore calde in cui la Corte Costituzionale potrebbe pronunciarsi sul Lodo - si riunisca per la prima volta lassociazione di Luca Cordero di Montezemolo ItaliaFutura con la benedizione di Gianfranco Fini, Pierferdinando Casini e Francesco Rutelli non è infatti un segreto per nessuno. Come non è un segreto che uno dei protagonisti della tavola rotonda di Roma si sia già fatto elaborare un dettagliato programma di governo.
È dunque sulla Consulta che è focalizzata lattenzione, anche perché, lo ripete più volte in privato il premier, «so bene che sono in arrivo altri affondi contro di me». Forse è per questo che ieri gli è capitato di oscillare tra la tentazione di lasciare tutto e andarsene allestero e lostinazione ad andare avanti per la sua strada. Perché - è il ragionamento - più mi attaccano e più mi rafforzano. E che sia questa la via su cui punta il Cavaliere lo si coglie anche dalliniziativa lanciata da Fabrizio Cicchitto di «una grande manifestazione popolare contro le manovre di Palazzo». Unidea subito raccolta da Sandro Bondi e Gaetano Quagliariello.
Il giorno dopo la sentenza di Milano, insomma, il Popolo della libertà decide di lanciare un segnale forte e mettere nero su bianco che lintenzione non è più quella di restare alla finestra. È chiaro, infatti, che una mobilitazione di massa di Pdl e Lega non potrebbe che assumere il significato di una netta e massiccia difesa di Berlusconi e della sua premiership, rendendo decisamente più ardua la strada di chi punta a un governissimo (ipotesi rilanciata ieri per lennesima volta da Rutelli).
E che ci sia stato un deciso cambio di passo nella partita in corso lo si capisce anche dal tono di alcune dichiarazioni, visto che per la prima volta nel centrodestra si punta lindice direttamente contro Carlo De Benedetti. Un mese fa da Danzica il Cavaliere lo aveva definito «leditore svizzero di Repubblica», giocando sul suo doppio passaporto. Ieri sia il capogruppo alla Camera Cicchitto che il portavoce del Pdl Daniele Capezzone non hanno esitato a bollarlo come «il vero leader della sinistra editoriale e finanziaria».
Daltra parte, spiega il vicepresidente dei deputati del Popolo della libertà Osvaldo Napoli, «la guerra di Repubblica al premier nasce proprio dalla difficile situazione finanziaria di De Benedetti che ora vuole giocare le sue carte nel settore dellenergia».
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