Il teologo ferito è fuori pericolo

Ricorda la faccia del suo aggressore, ma non è ancora in grado di fornirne un identikit preciso in quanto le condizioni fisiche per il momento non glielo permettono. Gli agenti della terza sezione della Squadra mobile agli ordini di Eugenio Ferraro hanno sentito ieri mattina all’ospedale Santo Spirito dove è ricoverato il teologo nigeriano, il 50enne J.E.. Il suo racconto combacia con la versione fornita dai due prelati, un nigeriano ed un italiano che passeggiavano la sera precedente, verso le 22 in via Transpontina all’angolo con via della Conciliazione e secondo i quali l’aggressore sarebbe salito con lo scooter sul marciapiede, sfrecciando a tutta velocità. Anche il 50enne ha affermato di non aver visto il suo aggressore estrarre un coltello e di essersi buttato verso il muro quando ha capito che lo scooter proseguiva diritto. Il prete ha visto in faccia l’aggressore che pare non avesse il casco.

«Dai lineamenti - ha affermato il nigeriano - potrebbe essere italiano». Al momento il coltello non è stato trovato, ma la ferita, larga circa venti centimetri è stata fatta con un arma da taglio o comunque con un corpo appuntito.

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