Teresa, prima sergente e poi donna

«Ogni volta che mi guardo allo specchio non vedo una donna, vedo un soldato»: Teresa King, 48 anni e da 29 anni sotto le armi, riassume così la sua vera identità. È in funzione di questo suo «sentimento profondo» per la divisa che questa donna-soldato ha sfondato in America un altro record: è la prima donna ad essere stata nominata «comandante sergente istruttore», un ruolo di ferro molto particolare e prestigioso nell’ambito militare. Perché la figura del drill-sergeant corrisponde da sempre a quella del sergente tosto e cattivo che - come proposto in tanti film di ambiente militare, da Ufficiale e gentiluomo a Full Metal Jacket, solo per citare i più celebri - urla contro le reclute sottoponendole a umiliazioni e fatiche inimmaginabili nel tentativo di trasformarle in soldati veri.
La King, ottava di dodici figli e da sempre appassionata di esercito e disciplina, fa questo di mestiere: per anni ha insegnato a giovani americani come diventare soldati degni dell’esercito degli Stati Uniti. E nel suo lavoro si è dimostrata così brava che l’esercito l’ha premiata nominandola sergente maggiore, la figura che comanda e coordina i sergenti istruttori. È la prima volta che una donna arriva a ricoprire questo ruolo, e per questo il New York Times ha dedicato al drill-sergeant King un servizio in prima pagina, sottolineando come grazie a lei cada in America un altro tabù.
Altre figure femminili hanno fatto carriera sotto le armi negli Stati Uniti, come per esempio Ann Dunwoody, prima donna ad essere stata nominata (un anno fa) generale a quattro stelle. Ma mai una donna aveva ricoperto un ruolo tanto “maschile” quanto quello del sergente che urla e sbraita contro i sottoposti.
Una delle priorità della sergente King sarà quella di reclutare più donne sotto le armi, alle quali insegnare (a modo suo, si capisce) a diventare soldatesse con la s maiuscola. «Secondo me le donne possono benissimo essere impiegate in prima linea, basta che seguano gli stessi standard degli uomini» ha dichiarato al New York Times come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Entrata nell’esercito a 20 anni come impiegata postale, la King si è sposata (con un soldato), ha vissuto una gravidanza finita male, si è separata.

Ma nell’esercito ha continuato a trovare «il senso della vita». «Amo la vita militare, amo questi ragazzi e queste ragazze, sono tutta la mia esistenza» ha detto. Ora avrà la responsabilità di dirigere a Fort Jackson, in South Carolina, un’intera scuola per sergenti.

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