Termini, dallo stato di crisi alle prospettive di rinascita Sul tavolo 3.300 posti

In casa Fiom forse non leggono bene i giornali, oppure le dichiarazioni che provengono dal ministero dello Sviluppo economico sono considerate «spam» e finiscono per non essere valutate. Ancora ieri, infatti, su Termini Imerese i sindacalisti di Maurizio Landini chiedevano di riaprire una «trattativa vera» sullo stabilimento della Fiat alle porte di Palermo che, secondo il piano industriale del Lingotto, non produrrà più autovetture dalla fine di quest’anno.
In realtà, per il nuovo polo industriale siciliano è tutto pronto e ci sono buone probabilità, che tenendo il piede ben pigiato sull’acceleratore e confidando che gli impegni economici presi da Regione Siciliana (350 milioni) e governo siano rispettati nei modi e nei tempi, la realtà possa decollare una volta per tutte. Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, ha detto chiaramente, alla luce delle sette soluzioni ufficiali sul suo tavolo, che per Termini Imerese «da uno stato di crisi ne ricaviamo una straordinaria case history di ristrutturazione di un’area industriale». «Se le sette soluzioni andranno a buon fine - ha aggiunto - potrebbero portare nell’area dai 1.500 dipendenti, che sino alla fine del 2011 lavoreranno per Fiat, a 3.300».
Oggi Romani farà il punto della situazione con Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, ovvero l’advisor incaricato di selezionare le richieste di insediamento e che ha stilato la short list. Nell’area, molto vasta, c’è spazio per tutti i pretendenti. L’edificio occupato dalla linea di montaggio della Fiat sarà suddiviso tra de Tomaso (Gian Mario Rossignolo) e Cape Natixis (Simone Cimino): a regime, secondo i piani, le due aziende dovrebbero occupare 2.400 persone (1.400 e 1.000 rispettivamente). Attualmente il polo situato tra Palermo e Cefalù dà lavoro, indotto compreso, a 2.200 unità.
Le attività extra-auto, pronte a sfruttare l’opportunità e ad assorbire altri 900 addetti del circondario, sono: Ciccolella (serre fotovoltaiche), una delle quattro società del Mezzogiorno a essere quotata in Borsa; Lima Spa, di Udine (forniture ospedaliere medicali ed elettromedicali); Biogen, di Avigliana, nel Torinese (stoccaggio di biomasse per la produzione di energia elettrica); New Coop (il colosso della grande distribuzione intende creare un grosso centro logistico e, per questo, ha chiesto un’area in prossimità del porto); Einstein Multimedia, di Luca Iosi (studi televisivi e produzione).


Dal vertice tra Romani e Arcuri di oggi (saranno presenti anche Regione Siciliana, Comune di Termini Imerese, Provincia di Palermo, Fiat e Consorzio per lo sviluppo industriale dell’area) uscirà anche la data della riunione con i sindacati ai quali sarà esposto il progetto di rilancio.
E come ha affermato recentemente Romani, quest’ultimo tavolo servirà «ad affrontare con le organizzazioni dei lavoratori la soluzione di questo percorso».

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