«Da una situazione di crisi ne abbiamo ricavato una straordinaria “case history” italiana di ristrutturazione aziendale, industriale, che dà anche alla Sicilia la possibilità di raddoppiare l’occupazione. Quello che sta avvenendo è un caso unico, una straordinaria occasione». Il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, non sta nella pelle e, nel commentare la firma dell’accordo di programma per la riconversione dello stabilimento di Termini Imerese, può definire quasi concluso, con largo anticipo, il salvataggio di un’area industriale data fino a un anno fa per spacciata. L’intesa, sottoscritta dal governo con i rappresentanti di Fiat, Regione Siciliana, Provincia di Palermo e Comune di Termini Imerese, mette in movimento capitali per 1,2 miliardi di euro, oltre la metà dei quali rappresentati dagli investimenti delle aziende che si insedieranno.
«Abbiamo fatto vedere ai sindacati - ha detto Romani - l’accordo firmato. Il documento prevede un investimento da parte del ministero di 100 milioni di euro, di altri 200 da parte della Regione per il processo di reindustrializzazione e di altri 150 milioni per le infrastrutture». Al progetto parteciperanno le sette aziende scelte da Invitalia. Domani, sempre al ministero dello Sviluppo economico, è prevista la firma ufficiale. «A fronte dei circa 1.500 dipendenti attuali - ha ricordato Romani - si arriverà, una volta che le sette aziende si sono stabilite, a 3.300 unità», come anticipato tempo fa dal Giornale.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.