Donata Brusasco
La montagna di Roma, le nevi immortalate dalle immagini sciistiche di Mussolini, il piccolo Tibet del Lazio sta giocando la carta del suo rilancio estivo e invernale. «Chi voglia fuggire dalla calura, trova nel Terminillo un'oasi felice a due passi dalla capitale», spiega Diego Di Paolo, direttore dell'Azienda di promozione turistica di Rieti incontrando gli inviati di Panorama, che hanno incluso la stazione fra le tappe della seconda edizione del Mountain Tour promosso dal settimanale milanese e dal Cobat (Consorzio delle batterie esauste).
«Stiamo lavorando per proporre un'offerta sempre più ricca, che spazia dalla mountain bike al trekking, dall'orienteering al cavallo. Quanto all'inverno, l'Amministrazione provinciale ha messo a punto un progetto di ampliamento del comprensorio sul versante di Leonessa, che, essendo esposto a nord, conserva più a lungo la neve. Si tratta di 4 impianti che scavalcheranno le creste del Terminillo, per condurre gli sciatori in una zona meravigliosa. L'investimento è di 3 milioni di euro. E non dimentichiamo il fondo, giustamente famoso grazie a un anello ritenuto fra i più belli d'Europa». Ma il Terminillo può contare su un'altra peculiarità, destinata a interessare soprattutto il pubblico proveniente dall'estero. La vicinanza ai centri d'arte del Lazio, ai luoghi dell'archeologia sabina e ai monumenti francescani, consente di alternare la pratica dello sci o dell'escursionismo a momenti culturali. La comoda strada eretta fin dai tempi del fascismo e migliorata nel corso degli anni consente accessi facili anche in presenza di neve. «La nostra idea», sostiene l'assessore al turismo di Rieti, Gianfranco Formichetti «è di valorizzare sempre più le sinergie tra sport e arte».
È in questa direzione che, guardando al modello del Cammino di Santiago, in Spagna, che nel 2004 ha richiamato 3 milioni di persone, a Rieti è stato inaugurato nel 2003 il Cammino francescano.
Si tratta di un'esperienza unica, tra il trekking e il pellegrinaggio. Il percorso di circa 80 km può essere compiuto a piedi o in mountain bike, offrendo la possibilità di calarsi veramente nell'atmosfera della conca, dove il movimento francescano visse alcune delle sue tappe più importanti. L'altro polo di interesse è l'antica civiltà sabina, espressione di uno dei popoli sottomessi dai romani nella loro prima espansione attraverso la penisola.
«Il nostro obiettivo», spiega Formichetti, noto studioso di cose locali «è di far partire appena possibile un circuito dedicato alla civiltà dei Sabini, che vissero nella conca di Rieti».
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