Terremoto elettorale: è soltanto l’inizio

«Questo governo per noi è una manna», chiosa Roberto Formigoni commentando i risultati elettorali. Poi, precisa meglio il suo pensiero: «Questo governo è una iattura per il Paese ma, sul piano elettorale, per noi è come manna dal cielo. Si aprono per la Cdl enormi pascoli elettorali soprattutto al nord!». Non si può certo dargli torto. A completare infatti il quadro dei risultati elettorali che nel nord vede tutta la sinistra costantemente umiliata, c’è anche una visione prospettica: quella cioè che la tornata elettorale del 27 e 28 maggio non rappresenti che l’inizio di una nuova stagione politica. L’impressione che si ricava è infatti quella di nuove sinergie politiche che si stanno creando nelle regioni settentrionali. Da una parte popolazioni esasperate per l’invasione continua e costante di immigrati irregolari unita alla colpevole latitanza della politica in materia di infrastrutture. Dall’altra la «rivolta» delle partite Iva che, nel nord del Paese, hanno la massima concetrazione e la gente non è affatto contenta di pagare le imposte più alte di tutta Europa in cambio di servizi da terzo mondo.

Una sinistra che non riesce a comprendere le istanze di intere categorie economiche e sociali che caratterizzano queste aree geografiche, può solo peggiorare ulteriormente il proprio «mercato elettorale». Insomma, non siamo che all’inizio!

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