Il terrore jihadista si diffonde grazie alle paure dell'Occidente

Abbiamo parlato con i volontari dell'Isis per scoprire i misteri del loro successo. E abbiamo deciso di raccontare tutto in un libro

Lo Stato islamico ha già conquistato l'Occidente. Il filmato in cui i tagliagole dell'Isis macellano ventuno cristiani copti sulle coste della Libia e quello del pilota giordano arso vivo in una gabbia sono infatti penetrati nei nostri cuori, riempiendoli di paura. L'Isis in particolare e il terrorismo jihadista in generale vincono grazie ai nostri timori. Lo Stato islamico si diffonde grazie alla nostra codardia. Si diffonde grazie alle folli scelte politiche dell'Europa, pronta a fare la guerra a Gheddafi, che per tanto tempo è stato un valido alleato dell'Italia, ma non ai tagliagole vestiti di nero.

Per scrivere Isis segreto abbiamo provato a sfidare la macchina dello Stato islamico, entrando nelle teste dei terroristi e degli aspiranti combattenti. Abbiamo parlato con loro su Facebook, siamo riusciti a entrare in quell'enorme sistema mediatico e bellico chiamato Stato islamico. Una delle caratteristiche dell'Isis è, infatti, quella di essere, al contrario di Al Qaida, sempre pronto ad accogliere nuovi adepti. E i controlli sono pari a zero. Basta il desiderio di combattere in nome di Allah e, in poco tempo, si può partire per la Siria o per l'Irak. Lì si verrà accolti a braccia aperte dagli uomini di Al Baghdadi.

Per comprendere cosa sia realmente l'Isis siamo andati a cercare le cause che hanno permesso la sua ascesa. Da una parte si è puntato alla destabilizzazione della Siria per far cadere il governo di Assad. Dall'altra, invece, è mancata, da parte dell'Occidente, una politica che potesse permettere la ricostruzione dell'Irak dopo l'intervento dell'America e delle forze alleate. Lo Stato islamico, con le sue cellule satelliti, cerca infatti di riempire il vuoto politico lasciato da Assad in Siria e, in Irak, da una democrazia che, dopo la morte di Saddam Hussein, non è mai arrivata.

Infine, i terroristi che abbiamo in casa. Non solo quelli che sono passati dall'Italia o che hanno ordito attentati contro le nostre città, ma anche quelli che dalla Libia, attraverso i barconi di disperati, sono sbarcati sulle nostre coste e sono poi spariti dalla circolazione. O quelli in Bosnia, a un passo da noi, dai quali ci divide solamente una frontiera fantasma.

La galassia jihadista è immensa. È fatta di tanti fanatici pronti a colpire il nostro mondo, il mondo libero, in nome di un Dio che vuole lo sterminio dei propri nemici. Abbiamo deciso di sfidare questa galassia, in nome della libertà.

Quando abbiamo iniziato a scrivere questo libro, inoltre, abbiamo proposto all'amministratore delegato de ilGiornale.

it , Andrea Pontini, di rinunciare al nostro compenso per devolverlo a Gli occhi della guerra , associazione non profit che da oltre un anno finanzia i grandi reportage attraverso donazioni spontanee dei lettori (il cosiddetto crowdfunding ). Con Isis segreto sarete voi i veri protagonisti dei grandi reportage di guerra.

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