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Terrorismo, contro il rischio attentati blindate le griglie della metropolitana

L’Atm cambia i sistemi di chiusura di 1400 grate: «Sarà più difficile forzarle»

Giovanni Buzzatti

Finora hanno provato a violarle solo i «graffitari». Ma la preoccupazione - più forte dopo gli ultimi fatti di Londra - è che in futuro possano farlo anche i terroristi. Per questo l’Atm ha deciso di rinforzare le griglie della metropolitana, la «strada» più veloce per arrivare ai tunnel dove circolano i treni. Cambierà la chiave e il sistema che permette l’apertura dall’interno. «Finora, per aprire le grate in caso di guasti o incidenti, si usava quella che in gergo chiamiamo “chiave quadrata” - racconta Roberto Massetti, direttore generale dell’Atm -. Al suo posto metteremo delle chiavi numerate, impossibili da riprodurre. Le avranno pochi nostri addetti e i vigili del fuoco».
Su metà delle 1.400 griglie che si affacciano sulle strade della città le nuove serrature sono già state montate. «Il lavoro sarà completato entro fine anno - aggiunge Massetti-. Tutti ricordano la morte del ragazzo che era entrato nei tunnel per fare un graffito. A questo si è aggiunta ora la preoccupazione di attacchi terroristi: rinforzare le griglie è diventata una priorità». Non basta.
Per rendere più sicuro il metrò, Comune e Atm hanno finanziato l’installazione di 2100 nuove telecamere. «In queste settimane stiamo provando dei sistemi che, applicati alla telecamera, sono in grado di riconoscere e segnalare agli addetti le situazioni di pericolo: un pacco rimasto sulla banchina, delle persone che corrono rischiando di farsi male» racconta il direttore generale di Atm.
Il computer dovrebbe «leggere» le immagini, operazione che non può fare il personale dell’Atm. «Per restare davanti ai monitor 24 ore su 24 ci vorrebbero 1700 persone dedicate solo a quello, cosa materialmente impossibile - aggiunge Massetti -. Oggi le telecamere registrano le immagini e, in caso di problemi, andiamo a recuperare il filmato. L’intervento è “a fatto avvenuto”, non può essere altrimenti. Le cose possono cambiare però se ci aiuta il programma per computer che legge le immagini in tempo reale e seleziona quelle pericolose, segnalandole subito alla centrale».
L’Atm vorrebbe inserire questo software (programma) nel banco che lancerà a settembre per le nuove telecamere. «Da alcune settimane stiamo provando tre sistemi diversi nelle stazioni del centro, vogliamo capire qual è il più efficace» racconta Massetti.
C’è poi il problema degli ingressi delle stazioni. La scorsa estate la polizia scoprì una serie di furti notturni nei negozi all’interno delle fermate. Agosto fu il mese più critico, con «colpi» messi a segno in particolare nelle linee rossa e verde. Durante la notte - quando le stazioni erano chiuse - qualcuno era riuscito a entrare forzando gli ingressi o con le chiavi e a mettere a segno i colpi senza venire scoperto. «Come sono entrati i ladri, così potrebbero entrare i terroristi» fu l’obiezione mossa all’Atm. L’azienda decise allora di inserire nei sistemi di apertura un tesserino magnetico di riconoscimento. «Ora in caso di apertura indebita scatta l’allarme - spiega Massetti-.

E non c’è il pericolo che il dipendente della ditta delle pulizie che ha le chiavi ne tenga una copia dopo aver cambiato lavoro, copia che finisce non si sa bene come nelle mani sbagliate».
Il tesserino magnetico ha prodotto buoni risultati: «Le incursioni notturne sono finite - conclude il direttore generale di Atm -. Ora aspettiamo le nuove telecamere».

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