Politica

«Un terrorismo latente che non va sottovalutato»

Il ministro dei Trasporti Lunardi teme la violenza ideologica. I Comitati: «Questo attentato ci danneggia»

da Torino

«Se questo governo, come ha fatto, lavora per il Paese, per cercare di migliorarlo è necessario che vengano messe all’indice le persone che cercano di impedire che l’Italia migliori; ritengo che tutti debbano collaborare assieme al governo per sconfiggere questo tipo di terrorismo latente». Il ministro dei Trasporti Pietro Lunardi è categorico. «Purtroppo quando ci sono questi focolai di protesta vengono chiamati a raccolta tutti i dissidenti, i disobbedienti, tutte queste frange che la società ancora purtroppo produce. Il problema del controllo è del ministero degli Interni che sta lavorando molto bene. Come dicastero dei Trasporti abbiamo fatto tutto ciò che potevamo fare».
E condanna alla bomba ritrovata in Val di Susa arriva dagli stessi comitati che osteggiano la Tav. «Questo episodio rafforza la protesta civile di tutta la Valle. I comitati sono estranei al pacco bomba», hanno ribaditoio Stefano Milanesi, Nicoletta Dosio e Lele Rizzo in rappresentanza di tutti i Comitati spontanei contro la costruzione della linea ad alta velocità Torino-Lione. Ammettendo però, come spiega Alberto Perino, uno dei cervelli del movimento «No tav», «che questa bomba certo, è un problema. C’è da chiedersi a chi giova quanto è accaduto, se più al movimento e più a chi vuole, invece, realizzare l’opera».
Dello stesso parere il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio secondo cui «le minacce e questo ordigno rappresentano gesti criminali contro i cittadini, i comitati e i sindaci che manifestano in modo nonviolento per evitare uno scempio ambientale e uno spreco economico».
«Chi mette le bombe non è affatto interessato ai problemi della valle di Susa ma si muove seguendo logiche di perenne conflitto. Gli amministratori locali devono dunque esprimere una ferma condanna senza equivoci e tentennamenti», l’appello del presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta.
Più duro Osvaldo Napoli, deputato di Fi. «E da anni che da deputato della Valle di Susa lancio l’allarme su una situazione antidemocratica nella zona» attacca Napoli. «Due anni fa fui l’unico a ribellarmi di fronte alle dichiarazioni del presidente della comunità montana, Antonio Ferrentino che, in un dibattito, disse che per iniziare i lavori in Val di Susa si sarebbe dovuto militarizzare la valle. Quando feci presente che una simile dichiarazione era da respingere perché proveniente da un rappresentante delle istituzioni nessuno del centrosinistra accolse le mie rimostranze.

Chi semina odio raccoglie tempesta».

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