Leggi il settimanale

Due pakistani, uno già segnalato dai Servizi: chi sono i killer di Sidney

Uno degli uomini armati entrati in azione a Bondi Beach a Sydney era presente nelle liste di sorveglianza dell'Asio, l'agenzia di intelligence australiana

Due pakistani, uno già segnalato dai Servizi: chi sono i killer di Sidney
00:00 00:00

I due uomini che hanno fatto fuoco sulla spiaggia di Bondi Beach, a Sidney, uccidendo 16 persone e ferendone ventinove probabilmente sono di origine pakistana, anche se le autorità non lo confermano ancora. L'indiscrezione è riportata da alcune fonti informate, che confermano l'attacco mirato alla comunità ebraica. Si indaga anche sulle auto presenti a Bondi alla ricerca di possibili esplosivi rudimentali legati ai due attentatori. Ogni minimo dettaglio può essere utile per fare chiarezza su quanto è avvenuto.

I due uomini armati che hanno sparato e ucciso 15 persone erano un padre cinquantenne e suo figlio ventiquattrenne, ha dichiarato la polizia australiana. "Il cinquantenne è deceduto. Il ventiquattrenne è attualmente in ospedale", ha dichiarato il commissario di polizia del Nuovo Galles del Sud, Mal Lanyon, in una conferenza stampa. "Posso dire che non stiamo cercando altri autori di reato", ha aggiunto. Rivisto il bilancio delle vittime, quindici e non sedici come detto in precedenza.

Uno dei due attentatori deteneva sei armi da fuoco autorizzate. Lo ha riferito il commissario di polizia del Nuovo Galles del Sud, Mal Lanyon, come riporta Abc. Oltre alle 15 persone uccise, anche uno dei due assalitori è morto, ucciso dalla polizia. Il totale finora dei morti nell'attentato è quindi di 16.

La polizia australiana fa sapere di aver "neutralizzato" due attentatori. Uno sarebbe stato ucciso, l'altro invece è solo ferito. Quest'ultimo, Naveed Akram, 24 anni, avrebbe origini pakistane. Nell'automobile utilizzata dai killer sono stati trovati alcuni esplosivi di fabbricazione artigianale.

Uno degli attentatori era conosciuto

Intanto si apprende che il nome di uno degli attentatori era presente nelle liste di sorveglianza dell'Asio, l'agenzia di intelligence australiana. La conferma è arrivata direttore generale Mike Burgess, come riporta Abc News. "Come per la polizia del Nsw, uno di questi individui ci era noto, ma non in una prospettiva di minaccia immediata, quindi dobbiamo indagare su cosa sia successo". "Come da prassi standard, stiamo esaminando l'identità degli aggressori e dove questa sia nota. Stiamo cercando di capire - ha detto - se c'è qualcuno nella comunità che ha intenzioni simili. È importante sottolineare che, al momento, non abbiamo indicazioni in tal senso, ma è un aspetto su cui stiamo conducendo indagini attive".

Burgess ha poi aggiunto che il livello di minaccia terroristica nazionale rimane probabile, il che significa che c'è una probabilità del 50% che si verifichi un atto terroristico.

"Non vedo cambiamenti in questa fase", ha affermato. "Probabile significa che c'è una probabilità del 50% che si verifichi un atto terroristico. E purtroppo - ha concluso - abbiamo visto quell'atto orribile verificarsi stasera in Australia".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica