Terzo polo, nel listone si litiga già fra politici e società civile

Il Pdl toglie Manfredi Palmeri dall’imbarazzo. Il presidente del consiglio comunale, neocandidato sindaco del Terzo polo, in perfetto stile finiano, non ha rimesso subito la delega a disposizione dell’aula. «Sono stato, sono e sarò uomo delle istituzioni» ha spiegato, quindi «farò la cosa migliore per i cittadini». E il vicecoordinatore del Pdl Marco Osnato assicura che il centrodestra «già da oggi è pronto ad eleggere un nuovo presidente». Quindi «prendiamo atto della sua disponibilità a dimettersi e lo tranquillizziamo sui lavori dell’aula». L’aspirante sindaco del terzo polo ha giustificato il mantenimento della poltrona con il dibattito sul Bilancio in corso: inopportuno lasciare la guida dell’aula, rischiando che i tempi della rielezione blocchino anche i fondi comunali. Prontissimo invece a sciogliere ogni impegno dall’aula quando verranno convocati i comizi elettorali (e avrà bisogno di tempo libero per la campagna). Nel frattempo, neanche a farlo apposta, ci sono le celebrazioni-passerella per i 150 anni dell’Unità d’Italia e le Cinque giornate di Milano. «Non si preoccupi per i milanesi, rassegni pure le dimissioni e non ci saranno problemi per la gestione dell’aula» ironizza Osnato.
E il terzo polo ha già iniziatole manovre per presentare le liste. Con una garanzia: sarà impossibile pesare la forza di Fli e Api sul territorio, perché delle tre vie che si stanno percorrendo per le Comunali, nessuna porta a liste e simboli separati. La scelta fatta invece dall’Udc, che non intende rinunciare a una propria formazione e allo scudocrociato. La prima ipotesi: ci sarà un solo listone civico (Polo per Milano o per Manfredi), che terrà insieme i candidati espressi da Fli, rutelliani e quelli proposti dal movimento di intellettuali che si riunisce intorno a Marco Vitale e Marco Garzonio. Ma l’elenco dei papabili ieri superava già quota cento, e se sarà confermato il taglio a 48 invece che 60 consiglieri sarà impossibile far quadrare i conti. Seconda ipotesi: il «Polo per Milano» espressione di finiani e Api (ma senza simboli) e una seconda una lista civica. Nella terza ipotesi, sul primo listone compaiono anche i due simboli dei partiti, una linea che sarà stabilita a livello nazionale. Palmeri incontrerà dai prossimi giorni le personalità che si sono fatte avanti per correre con il terzo polo.

Ma l’impressione è ci siano già frizioni tra l’esigenza di Fli di fare i conti (e piazzare) politici di «professione» e quelle di Api, che punta a valorizzare il mondo delle associazioni, economico, universitario. E anche un’area vicina al Pd si starebbe avvicinando al terzo polo per staccarsi dal candidato vendoliano della sinistra Giuliano Pisapia. Ma le liste si stanno rivelando strette per soddisfare tutti gli appetiti.

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