La sfida della sinistra e il voltafaccia dei finiani non impensieriscono il Pdl. Il Popolo della Libertà, anche quello regionale, guarda con fiducia ai prossimi mesi e intanto prepara la festa nazionale che inizia il 23 settembre e si chiude in Duomo il 3 ottobre con Silvio Berlusconi.
Presidente Podestà, da coordinatore che partecipazione prevede?
«Fare numeri è difficile, ma saranno giorni di festa, mi aspetto una partecipazione straordinaria, con alcuni momenti più seguiti. I ministri presenteranno tutte le cose fatte, e quelle ancora da fare, e...».
Inutile dire che il clou sarà in piazza Duomo con Silvio Berlusconi.
«Sarà un bagno di folla. Silvio Berlusconi ha sempre parlato alla gente, di cose importanti per la gente, e in questo contatto ha sempre trovato una grande carica».
La coincidenza del raduno milanese di Futuro e Libertà è solo una coincidenza?
«Non voglio fare dietrologie, credo che per noi non cambi nulla, non sentiremo alcun rimbalzo».
I finiani devono uscire dalle giunte?
«È presto per fare queste valutazioni, molto dipenderà anche dal loro comportamento alla Camera e al Senato».
E alle Comunali andrete con le stesse alleanze delle Regionali o con la maggioranza uscente?
«Siamo pronti ad andare alle elezioni con la stessa alleanza che cè a livello nazionale e che abbiamo anche in Provincia e in Regione. Io nel 2009 ho fatto di tutto per laccordo con lUdc, è stata una scelta loro non esserci. Il loro apporto in Comune con Verga è buono, ma il discorso cambia se guardiamo a certo loro posizioni sul piano nazionale, per esempio sul federalismo fiscale».
Pensate di vincere al primo turno anche senza lUdc?
«Sì, vinceremo al primo turno».
Con la Lega invece si è stabilito un equilibrio solido, dopo la competizione dello scorso anno?
«Con la Lega il rapporto è solido e strutturale. Governiamo insieme il Paese, undici province su dodici e speriamo di conquistare Mantova. Certo la competizione è normale, e anche certe sottolineature diverse».
Se la Lega crescesse tanto siete disposti a lasciarle il posto da vicesindaco?
«Credo che cresceremo entrambi, perché la sinistra non ha nessuna capacità di presentare un progetto credibile. Quanto alla giunta credo che in funzione dei risultati è normale che ci sia un equilibrio. Vedremo i risultati, poi ci accorderemo».
Per quanto riguarda il Pdl conferma che il candidato sarà Letizia Moratti?
«Non vedo alcun motivo per un ripensamento. Letizia ha fatto tante cose con coraggio, su ambiente, sicurezza, sui posti di lavoro. Poi si tratta di elezioni di metà mandato».
Ha visto gli sfidanti, chi la impensierisce di più?
«Sono rispettabili, ma non giudico nessuno insidioso dal punto di vista dei risultati. Ognuno di loro può avere dei limiti, ma non sta a me parlarne».
Si parla di una candidatura di Albertini...
«Lho incontrato, siamo amici e siamo stati colleghi. In questo momento non ha alcuna intenzione di candidarsi.
Dunque il terzo polo non esiste? Si andrà con i due schieramenti?
«Credo proprio che sia così».
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