Al Terzo polo non piace il taglio dei nastri

Un esposto alla Corte dei conti contro il sindaco e i suoi assessori. La colpa? Mostrare ai cittadini i risultati del lavoro fatto in questi cinque anni, che ora sta arrivando in molti casi a compimento. Progetti, promesse, iniziative annunciate che diventano realtà sono andate di traverso al candidato sindaco del Terzo Polo, nonché presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri che ieri ha annunciato un ricorso alla magistratura contabile per denunciare il fatto che «la Moratti continua a svolgere attività palesemente elettorale mascherata da attivià istituzionale. I consiglieri lo hanno fatto rilevare più volte, non solo non ha smesso, ma anzi ha peggiorato la situazione. Accanto alla denuncia politica a questo punto è necessaria quella formale con un esposto almeno alla Corte dei conti che da questo punto di vista coinvolgerebbe anche assessori della sua giunta».
L’invidia del candidato del Terzo Polo è presto spiegata: mentre lui continua a sparare a zero contro Letizia Moratti, senza riuscire evidentemente a fare presa sull’elettorato, stando ai sondaggi, cercando di mettere in luce le mancanze dell’amministrazione di cui fa tuttora parte, il sindaco lo smentisce con i fatti, inaugurando appunto opere e progetti.
Per esempio? I lavori di riqualificazione e pavimentazione di corso Buenos Aires, partiti mesi fa - ma la delibera di giunta è ancora precedente - e conclusi recentemente. Per non parlare della pedonalizzazione di Paolo Sarpi, che ha cambiato il volto al quartiere. Un lavoro che è costato all’amministrazione anni di incontri, dibattiti con la comunità cinese e con i residenti, e un attento studio da parte degli uffici per il piano di viabilità, che ha visto finalmente la luce. Ancora il prolungamento verso l’hinterland della linea 2 e 3 della metropolitana: basta prendere il metrò per rendersi conto che i collegamenti sono entrati a regime. In questo caso, semmai, le polemiche hanno riguardato i ritardi sull’apertura delle nuove tratte. Difficile anche qui parlare di inaugurazione fatte ad hoc: nel caso di M3, per esempio, la fermata di Affori è stata realizzata in collaborazione con le Ferrovie Nord, che passano di lì.
Stesso discorso vale per il museo del Novecento all’Arengario: il concorso vinto dalla studio di Italo Rota risale addirittura al 2001, mentre il cantiere venne aperto nel 2007.
«In queste settimane - continua Palmeri - la Moratti ha continuamente inventato, organizzato, fatto organizzare a nome del comune o di società controllate iniziative che non sono certo urgenti, improrogabili o istituzionali, ma solo di propaganda a spese dei contribuenti». Chi lo sa se i pendolari che da qualche mese vengono in città in treno e ad Affori prendono la metro evitando code e stress, sono dello stesso parere.

E forse Palmeri si è dimenticato di chiedere a chi invece fa la spola da Assago a milano, comodamente seduto sulla metropolitana, cosa ne pensa. Così non ha interrogato le migliaia di persone tra milanesi e turisti che hanno finalmente potuto ammirare le opere un tempo chiuse nei magazzini e ora esposte nelle sale vista Duomo.

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