Scaricato, isolato. Messo alla porta senza tanti riguardi. Manfredi Palmeri solo 5 mesi fa era il loro candidato per Palazzo Marino. Oggi l’Udc, l’Alleanza per l’Italia di Francesco Rutelli (e Bruno Tabacci) ma anche il suo stesso partito, Futuro e Libertà, gli riservano un trattamento che sa di licenziamento. «Parla a titolo personale», «valuti la sua collocazione politica». La pietra dello scandalo (o forse il pretesto) è il giudizio severo che l’ex presidente del Consiglio comunale e oggi unico rappresentante a Palazzo Marino del Terzo polo ha riservato all’assessore al Bilancio - Tabacci appunto - e alla sua conduzione dell’operazione Sea-Serravalle. «Si fa il gioco delle tre carte», ha detto in pratica Palmeri, riferendosi all’assessore (ex) alleato, che si trova nella singolare posizione di gestire le casse del Comune per conto del sindaco Giuliano Pisapia ma al di fuori di ogni alleanza politica fra quello che resta il suo schieramento, il Terzo polo, e la sinistra che ha vinto le Comunali (Palmeri infatti, ha continuato a dichiararsi all’opposizione). Una situazione incomprensibile ai più, ed evidentemente intollerabile anche per i partiti diretti interessati. Lo prova il fatto che gli esponenti del Terzo polo, normalmente felpatissimi e tutt’altro che prodighi di dichiarazioni, ieri si siano scatenati, in sincrono e all’unisono. Da Futuro e Libertà, Giuseppe Valditara, coordinatore regionale, e Barbara Ciabò, coordinatrice cittadina, hanno preso le distanze in modo netto: «Le affermazioni di Palmeri sull’operato dell’assessore Bruno Tabacci - hanno detto - sono a titolo personale e non esprimono la posizione di Fli». Quasi identico il commento firmato da Emanuela Baio (Api) con Enrico Marcora e Alessandro Sancino, consigliere regionale e coordinatore provinciale dell’Udc: «Un’iniziativa personale che non rappresenta la posizione del Terzo Polo milanese».
La variante terzopolista è stata ancora più dura: «Con queste dichiarazioni Palmeri si pone in una posizione di forte contrasto, soprattutto rivolgendo all’assessore Tabacci accuse di scarsa trasparenza».
Hanno concluso il «concerto» i coordinatore cittadino e regionale dell’Api, Carlo Montalbetti e Margherita Rebuffoni parlando di «affermazioni ingenerose e non concordate».
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