Dopo i dietrofront di Gabriele Albertini e Salvatore Carrubba e almeno due settimane di fumate nere, il terzo polo ha trovato il candidato sindaco. A tentare la sfida contro Letizia Moratti sarà Manfredi Palmeri, presidente del consiglio comunale traslocato lo scorso 20 febbraio dalle file del Pdl a quelle di Fli. Il partitino che rinuncia a pesarsi sotto la Madonnina: si mescolerà in una lista civica (senza simbolo) con lApi di Rutelli ed esponenti della società civile sponsorizzati dallex sindaco di Venezia Massimo Cacciari. Rivendica il proprio simbolo su una lista - e forse la possibilità di prendere strade diverse in caso di ballottaggio - lUdc. Il via libera al candidato finiano è arrivato ieri mattina dopo un vertice romano tra i leader Gianfranco Fini, Pierferdinando Casini e Francesco Rutelli, anche se la presentazione ufficiale è rimandata a lunedì. Palmeri ieri in aula per dirigere i lavori sul bilancio ha glissato le domande.
Ed è sul suo ruolo che il Pdl ore si aspetta, credendoci poco, «un sussulto le dignità, le dimissioni». Il capogruppo Giulio Gallera anticipa, «noi non le chiederemo, ma sarebbe un atto dovuto anche se tardivo. Palmeri ha già dimostrato nel dibattito sul Piano di governo del territorio di non essere più un presidente super partes, a maggior ragione ora». E «sarà curioso - ironizza - assistere alla sua campagna elettorale, il peso del terzo polo ci preoccupa poco ma chissà come potrà dissociarsi dai programmi di una coalizione a cui ha partecipato per oltre dieci anni e dallamministrazione Moratti di cui ha condiviso ogni proposta e idea». «Ci rimettiamo alla sua coscienza, ma dovrebbe dimettersi» concorda il consigliere Pdl Carlo Fidanza. Il vicecapogruppo Michele Mardegan, che già nei mesi scorsi aveva chiesto formalmente due volte al presidente finiano di rimettere la delega, ora provoca: «Chiedere le dimissioni di Palmeri? Non ci pensiamo proprio. Preferiamo che resti al suo posto per poter usare la sua posizione in campagna elettorale: un attaccamento alla sedia patologico». Il neo-candidato siede anche nel consiglio di amministrazione della Fondazione Iulm, nel consorzio Stadio di San Siro e presiede la commissione cultura dellAnci.
Il coordinatore lombardo di Fli Giuseppe Valditara la definisce una «scelta di grande equilibrio, Palmeri ha dimostrato grande competenza, serietà e trasparenza anche in occasione della recente vicenda affittopoli». E se il capogruppo milanese dellUdc, Pasquale Salvatore, assicura che è un nome «di qualità e novità, proprio come il progetto del terzo polo» e non cè nessuna polemica sulla scelta di mantenere lo scudocrociato differenziandosi da Fli e rutelliani, il coordinatore regionale Savino Pezzotta che ha difeso la candidatura di Bruno Tabacci frena ancora sulla scelta di Palmeri.
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