Il Terzo Valico chiude, ma questa volta è vero

Il Terzo Valico chiude, ma questa volta è vero

(...) compongono il Sistema Alta Velocità/Alta Capacità italiano. «Se il buongiorno si vede dal mattino questo è il mattino: il Terzo Valico viene completamente definanziato» spiega da Roma il senatore Giorgio Clelio Stracquadanio del gruppo Dc-Pri-Ind-Mpa, membro della commissione Bilancio che sta valutando gli emendamenti. «È uno schiaffo violento che il governo dà alla Liguria, compiacente il presidente della Regione Claudio Burlando: il governo Prodi toglie al Terzo Valico i soldi che il governo Berlusconi gli aveva dato» commenta il senatore di Forza Italia Luigi Grillo, membro della commissione Trasporti.
La notte del primo dicembre, si diceva. Lo stesso giorno, nel tardo pomeriggio, il ministro Di Pietro al Giornale scandiva: «Il terzo valico resta una priorità del governo». Il giorno dopo a un altro quotidiano il ministro Bianchi faceva eco con parole simili. E invece. Nella notte fra la prima e la seconda dichiarazione il governo ha presentato l’emendamento che se non scrive la parola fine è solo perché non può farlo, che vaglielo a dire all’Unione europea che l’è tutto da rifare.
Proviamo a capire. Il testo, ai commi 537 e 538 dell’articolo 18, cita solo la Torino-Milano-Napoli fra le opere da finanziare, con la bellezza di 8.100 milioni di euro, cioè oltre 8 miliardi, che verranno erogati dal 2007 al 2021 grazie alla “liquidazione” di Ispa, la società per le Infrastrutture creata dal governo Berlusconi che oggi non esiste più. Inoltre, lo dice il comma 542, viene abrogato il comma 84 della legge Finanziaria 2006, quello in cui il governo Berlusconi metteva 225 milioni di euro in 15 anni per le opere preliminari al Terzo Valico e citava anche la Milano-Verona fra le linee ad Alta Velocità da finanziare. Dove vanno ora quei soldi? Cento milioni all’anno per 15 anni ancora alla Torino-Milano-Napoli. Altri cento milioni, almeno questo, alla rete ferroviaria tradizionale, quindi, si spera, anche al nodo di Genova e al raddoppio della Finale-Andora. Ora, il comma 84 non era stato scritto a caso, ma si richiamava a un decreto del 2004 che, a firma degli allora ministri ai Trasporti Pietro Lunardi e all’Economia Domenico Siniscalco, inseriva le due linee Genova-Milano e Milano-Verona fra le tratte ad Alta Velocità, aggiungendole alla Torino-Milano-Napoli e aumentando i finanziamenti necessari da 25 a 36 miliardi di euro.
Quindi, tradotto per i non addetti ai lavori il messaggio è il seguente: il governo Prodi torna indietro, là dove la sola tratta che intende finanziare da qui al 2021 è la Torino-Milano-Napoli. L’emendamento infatti avrebbe potuto almeno citare la Genova-Milano e la Milano-Verona, magari dicendo che attualmente non verranno finanziate, e invece semplicemente le elimina.
Diceva Di Pietro l’altro giorno al Giornale che spetta al Parlamento decidere se eliminare o meno il Terzo Valico dalle priorità: «È previsto dalla legge Obiettivo, e quindi per toglierlo dall’elenco servirebbe una nuova legge». Aggiungeva che «finora di Terzo Valico non si è parlato, perché non è facile decidere se farlo o non farlo». Più che altro, par di capire, per il governo non è facile dire apertamente che non si farà. L’opera infatti è un segmento fondamentale del Corridoio Genova-Rotterdam approvato dall’Unione europea e dal Parlamento europeo fra le 30 opere prioritarie del nuovo Ten. Di certo c’è che se il treno veloce non partirà entro il 2010 perderà i finanziamenti europei, che ammontano al 20 per cento del totale. E che, al momento, il governo toglie all’infrastruttura anche i soldi che ci sono. Era stato il Giornale a segnalare la presenza di quei 225 milioni di euro nella Finanziaria del 2007, in discussione in questi giorni. Ma certo, avevano commentato Burlando e Marta Vincenzi l’europarlamentare dell’Ulivo, perché l’opera magari non ora ma fra un paio d’anni partirà. Invece. Ieri al V Forum delle infrastrutture gongolava Mauro Moretti l’amministratore delegato delle Ferrovie, da sempre contrario al Terzo Valico, c’è chi giura che ci sia il suo zampino, anzi la sua zampata, nell’emendamento del governo. Dallo stesso Forum si dannava Grillo: «Avevamo fatto passi da gigante e il centrosinistra ha distrutto tutto. Dicono che per il Terzo Valico non ci sono soldi, e poi tolgono anche quelli che ci sono. Sono amareggiato, perché questa è anche la dimostrazione che la Liguria per il governo non conta nulla».


E ieri il consiglio di amministrazione di Tav ha deliberato di sigillare i fori pilota, che pure erano aperti, nonostante il non utilizzo, dal lontano 1994. Quando serviranno verranno riaperti, rassicura Buirlando. Il problema è che, così pare a leggere l’emendamento del governo, quel «quando» è già un «se» che sembra destinato a diventare un mai.

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