Terzo valico L’ultima novità: apre il cantiere

Lo scopo dell'incontro doveva essere quello di ribadire ancora una volta l'indispensabilità del Terzo Valico per la sopravvivenza economica di Genova. Ma a dimostrare l'indiscutibile necessità dell'opera sono stati, più di tante parole, i fatti: è stato il ritardo del senatore del Pdl Luigi Grillo che avrebbe dovuto portare da Roma novità sui cantieri da far partire e che invece è rimasto bloccato nella Capitale più del previsto. «Questo dimostra che siamo isolati - ha tuonato Giovanni Berneschi, presidente di Carige - Genova è come un lago non alimentato. E senza ricircolo cosa succede? Si imputridisce. Il Terzo Valico è il nostro ossigeno». L'occasione del dibattito è stata offerta ieri sera nella Sala delle Grida della Borsa Valori di Genova dalla presentazione del libro «Bucare il futuro - Terzo Valico, verso la caduta del muro» del giornalista Franco Manzitti, figlio di Giuseppe, illustre docente di Economia dei Trasporti all'Università cittadina, che per primo negli anni '80 insieme a Ugo Marchese aveva rilanciato il progetto, risalente ai primi del '900. Strutturato come raccolta di interviste a Berneschi, a Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano, a Giovanni Calvini, presidente di Confindustria Genova, e a Paolo Odone, presidente della Camera di Commercio genovese, il volume riproduce le tavole con il percorso definitivo dell'opera finalmente destinata a partire. Ma quando? «Per l’apertura dei cantieri si parla del 29 settembre - ha assicurato Walter Lupi, commissario straordinario per il Terzo Valico - le Ferrovie hanno già individuato i sei lotti costruttivi».

«I primi 500 milioni ci sono e per i prossimi dieci anni ogni finanziaria dovrà accantonare i fondi necessari per progredire» ribadisce Grillo, presidente della Commissione Trasporti del Senato, riservando in chiusura una frecciatina a Tremonti: «Ormai è rimasto solo lui a nutrire timori: il rigore fine a stesso non funziona più». Semaforo verde, finalmente?