La tessera del tifoso: una indispensabile "card" data solo da tre società

Abbonati o parenti stretti di abbonati e possessori della tessera del tifoso, rilasciata dal club nerazzurro entro il 3 aprile 2010. Saranno questi gli unici ammessi domani a San Siro per il derby d’Italia tra Inter e Juventus. La famigerata card è da tempo il pomo della discordia tra gli ultras e il Viminale: mai digerita dai supporter di tutta Italia - anche per scarsa comunicazione e molta confusione da parte del ministero dell’Interno e dell’Osservatorio per le manifestazioni sportive - è stata resa obbligatoria dalla prossima stagione per chi farà l’abbonamento.
La tessera, una normale carta di credito che dovrebbe avere anche la foto del possessore, è uno strumento di fidelizzazione (gratuita o a basso costo, circa 10 euro) che identifica i tifosi di un club e crea un rapporto simile a quello che il mondo commerciale pone in essere quotidianamente con i suoi clienti migliori. Così, oltre a scavalcare il divieto di trasferta ed entrare nei settori ospiti degli stadi, la tessera garantisce vie di accesso preferenziali negli impianti (con controlli limitati), sconti in manifestazioni organizzate dalla società e in esercizi commerciali convenzionati, acquisto privilegiato per i biglietti delle competizioni internazionali. Non potranno averla coloro che sono sottoposti a Daspo o a sorveglianza speciale e chi ha avuto condanne per reati da stadio.


Inter, Milan e Siena sono le uniche società di A che si sono attrezzate, Fiorentina, Juventus (che aveva annunciato il varo della tessera nel settembre 2009, ma non ha ancora attuato il progetto) e Roma sono a buon punto. Le altre dovranno adeguarsi...

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